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view post Posted: 10/8/2015, 10:29 Rigenerazione della cartilagine e dell'osso - La Salute
http://www.ilgiornale.it/news/ossa-e-carti...ate-850697.html

Ossa e cartilagini rigenerate

Luigi Cucchi - Dom, 28/10/2012 - 07:43


A Milano il Centro Traumatologico ed ortopedico (Cto) è uno dei pochi al mondo che si occupa della rigenerazione dei tessuti con cellule staminali adulte prelevate dal tessuto adiposo del paziente.

«Primi in Italia abbiamo ottenuto ottimi risultati nella rigenerazione di osso, tendini, legamenti e cartilagine», afferma il professor Norberto Confalonieri, direttore della struttura di ortopedia e traumatologia degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, un centro di eccellenza ad elevata capacità innovativa nel campo delle tecnologie robotiche e biologiche.
«Con le cellule staminali abbiamo già trattato oltre 50 pazienti, molti di questi erano costretti ad interrompere l'attività sportiva che ora hanno ripreso. Siamo riusciti a ricostruire in una paziente - precisa Confalonieri – l'osso dell'omero completamente distrutto per una grave pseudoartrosi atrofica, portandola a guarigione in quattro mesi. Quella signora aveva già subito, senza successo, quattro interventi nell'arco di due anni. Siamo intervenuti rigenerando un tendine d'Achille scomparso per una rottura passata misconosciuta, curato una necrosi della testa di un femore e lesioni cartilaginee del ginocchio. Stiamo predisponendo, con la Società scientifica nazionale, un protocollo terapeutico per la cura delle lesioni cartilaginee delle articolazioni e per la necrosi della testa del femore. La ricerca clinica sta per concludersi e queste metodiche offrono insperate guarigioni. Sono una speranza».
Le cellule staminali danno origine a tutti i tipi di cellule. Le mature nell'adulto si possono utilizzare e si trovano ovunque nel corpo umano, ma quelle dello stroma del tessuto adiposo sono le più potenti. Oggi si impiegano nella cura di diverse patologie: tumori maligni, malattie del sangue, immunodeficienze, errori congeniti del metabolismo. È accertato che è possibile rigenerare, attraverso l'iniezione di staminali, anche il fegato ed il cuore.
Confalonieri, dopo la laurea e la specializzazione all'università di Milano si è formato all'estero, a Chicago, presso il dipartimento di ortopedia del Rush Presbyt erian St.Luke's Medical Center, poi a Norimberga ed a Lione. Oggi è invitato in tutto il mondo ai più importanti incontri scientifici di ortopedia, per portare la sua esperienza in questi campi innovativi. Ha eseguito oltre 9mila interventi chirurgici in prima persona. É stato uno dei primi ortopedici italiani ad introdurre il computer in sala operatoria iniziando una nuova era di chirurgia mininvasiva computer e robot assistita.
Il 12 giugno del 2013 Norberto Confalonieri ricoprirà la carica di presidente mondiale della società internazionale di chirurgia computer assistita (Computer Aided Orthopaedic Surgery), oggi svolge il ruolo di primo vicepresidente .
«La moderna chirurgia - precisa il professor Confalonieri - offre molte scelte di tecniche operatorie robotizzate. I chirurghi italiani sono i migliori protesizzatori, anche senza il computer. Però gli strumenti computerizzati sono utili per un miglior posizionamento delle componenti, attraverso un'incisione ridotta, senza complicanze aggiuntive. La metodica mininvasiva computer assistita permette di impiantare protesi che risparmiano i tessuti sotto la cute, osso, legamenti, muscoli e capsula. Riduce inoltre il sanguinamento. Gli americani sono molto più aggressivi nell'impianto di protesi. I costi ed il tempo aggiuntivo in sala operatoria, per acquisire i dati e seguire il computer, ne fanno una chirurgia d'elite. Ma nel lungo termine i vantaggi auspicati da una diminuzione delle revisioni saranno rappresentati da una diminuzione delle revisioni e quindi da un risparmio della spesa sanitaria». L'ortopedia e la traumatologia italiana sono nel mondo una punta avanzata.
view post Posted: 4/8/2015, 11:40 A.I.BOR - La Salute
Partita con ogni buona intenzione, a causa di notevoli difficoltà - peraltro comprensibili data la sua natura forse troppo specifica, La AIBOR non esiste più.
view post Posted: 31/7/2015, 00:06 Guarire la Mente - La Salute
CITAZIONE (oro @ 3/8/2009, 23:27) 
E' bene che io lo ribadisca :) Con molta serenità. Se avete intenzione di correre il rischio di affidarvi a me per risanare i guai della mente, siate pronti a soffrire come mai avreste immaginato fosse possibile, il mio metodo è crudele, si chiama Bastone Nodoso, vi romperà tutte le ossa e vi ridurrà in poltiglia.

Vi sembrerà follia pura.

Non abbiate a lamentarvene dopo, perchè io avverto sempre prima di inziare il Percorso ma durante il processo non capirete, se arriverete alla fine senza morire forse riuscirete a capire qualcosa.
view post Posted: 30/7/2015, 14:45 Neopterina - La Salute
http://www.ibl-international.com/media/cat...012_12_sym3.pdf


Neopterina




2. SOMMARIO E SPIEGAZIONI
La Neopterina è una molecola a basso peso molecolare che fa parte del gruppo chimico conosciuto sotto il nome di pteridine. È sintetizzata da una reazione cellulare immunitaria di macrofagi e cellule dendritiche su stimolazione da parte del citochina interferone-g e rilasciata di conseguenza. La neopterina ha una stabilità elevata nei fluidi corporei, il che rende la manipolazione e la misurazione dei campioni più semplice rispetto alle altre citochine. Il basso peso molecolare permette alle molecole di neopterina di oltrepassare rapidamente l’area intravasale, dove questa è rilasciata sotto forma di urina dopo la filtrazione glomerulare. L’emivita negli organismi umani è influenzata esclusivamente dall’escrezione renale. I valori della neopterina riflettono quindi la totalità dei processi immunologici per monociti/macrofagi e cellule dendritiche e si possono considerare un marcatore generico dell’attività immunitaria. Questa particolare caratteristica della Neopterina di riflettere le varie interazioni tra cellule immunocompetenti costituisce il motivo di base della condizione strordinaria per cui, nella diagnosi immunologica, si procede alla misurazione della Neopterina. Essendo un metodo non invasivo, la determinazione del rapporto neopterina urinaria/creatinina è altrettanto utile nel monitoraggio dell’evoluzione delle patologie e degli effetti delle terapie.
La biosintesi della neopterina è strettamente associata all’attivazione del sistema immunitario cellulare. Un aumento delle concentrazioni di neopterina è stato rilevato in pazienti con infezioni virali, il che suggerisce che un aumento dei valori può derivare dalla risposta immunitaria di pazienti diretta contro cellule infettate da virus. Si è dimostrato che la stimolazione con antigeni di cellule mononucleate del sangue periferico umano porta al rilascio di neopterina nel mezzo di coltura cellulare e che i macrofagi umani producono neopterina in vitro se stimolati da gamma interferone.
La determinazione dei livelli di neopterina nei fluidi dell’organismo umano offre uno strumento utile ed innovativo per monitorare patologie associate all’attivazione di immunità mediata da cellule.
Un aumento dei valori della neopterina precede, in varie infezioni, la loro manifestazione clinica e sieroconversione. Normalmente, i campioni normalmente non vengono testati per tutte le infezioni possibili.
La misurazione della neopterina in campioni di donatori di sangue è quindi uno strumento utile per ridurre il rischio d’infezioni mediante trasfusioni del sangue
Ulteriori applicazioni diagnostiche per la determinazione della neopterina sono:
• Follow-up di pazienti ICU traumatizzati
• Indicatore di prognosi in infezioni HIV e patologie maligne
• Indicazione precoce di complicazioni in riceventi di allograft
Indicatore dell’attività della patologia in patologie autoimmuni
Diagnosi di infezioni virali
Diagnosi differenziale di infezioni virali e batteriche acute
• Diagnosi di malattie tumurali
• Controlli durante il follow-up di infezioni croniche e monitoraggio di terapia immunostimolante

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view post Posted: 28/7/2015, 15:19 PREPARATEVI! - Segnalazioni
Come dico da tempo (anni), ora conferma il FMI:

""Senza una significativa ripresa della crescita… la Spagna impiegherà quasi 10 anni, mentre Italia e Portogallo quasi 20 anni, per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi."

Previsione in realtà ottimistica poiché trattasi di progetto, irreversibile, e non di casualità. Tra una ventina d'anni si potrà tornare a tassi accettabili di disoccupazione ma con:

"Pareggio di Bilancio inserito nella Costituzione, una moneta-Euro non sovrana (che gestiscono i grandi operatori finanziari di cui i politici sono servi) diritti del lavoro inesistenti, lavoratori ricattabili poiché licenziabili e/o sostituibili da un altro qualunque individuo in ogni momento e con buste paga e salari da fame con qualsiasi orario di lavoro, pensioni sempre più avanti negli anni e calcolate con sistema contributivo, Democrazia soppressa (da noi ormai non si vota neppure più ma non servirebbe comunque a niente, tant'è che siamo a questo punto pur avendo votato fino a pochi anni fà) e governi formati da una masnada di servi dei poteri forti, giovani senza futuro, costretti ad emigrare per trovare un lavoro e possibilmente meglio retribuito ecc... ."


Il resto, altrettanto se non più grave, non importa scriverlo.

Però, Viva l'Euro (moneta non sovrana ma a disposizione esclusiva dei grandi operatori finanziari e dei loro servi), e Viva l'Europa, che in realtà non esiste, poiché nei fatti esiste solo la moneta EUR e, quando esisterà, sarà un macello dove saranno condotte le mandrie dei buoi a morire. Già accade così, in pratica.

Ma noi, in Italia, non abbiamo di che preoccuparci. Troveremo sempre un Prodi, un Berlusconi, un Monti, un Renzi, oppure un tutti insieme, che ci vogliono bene e che ci salveranno.

E, come disse con gran soddisfazione e con ampio sorriso il grande saggio d'economia: "La Grecia è l'esempio del successo dell'Euro".

Oppure, come disse a me personalmente un altro grande saggio, sindacalista di sinistra: "Noi, se vogliamo andar bene, dobbiamo seguire la Germania"! Un saggissimo, questo!

La Germania l'aveva già seguita una volta Mussolini, mi dice la memoria.
view post Posted: 22/7/2015, 11:14 Psoriasi !!! - La Salute
Dunque, possono girarla e rigirarla come credono, il fatto resta e non può essere tolto. Alla base delle malattie autoimmuni tutte, nessuna esclusa, vi sono infezioni. Che non si sia in grado di trovarle è un problema della scienza e non è una prova, in alcun modo, in nessuna maniera, della assenza di infezioni e soprattutto non è prova in alcun modo della esistenza di autoimmunità dovuta a un sistema immunitario che "impazzisce". La causa genetica lascia il tempo che trova e con questa si può giustificare di tutto e di più, volendo, ma soprattutto serve a giustificare la mancanza di mezzi e strumenti idonei a identificare le cause infettive esistenti.
view post Posted: 22/7/2015, 10:55 Psoriasi !!! - La Salute
Mi ripeterò.
Ora, è pensata una attivazione linfocitaria, in termini di autoimmunità, in assenza di infezioni. Dunque, linfociti autoreattivi, non più sottoposti a tolleranza o controllo centrale (Timo e Midollo osseo) possono provocare autoimmunità.
La verità è che infezioni ci sono, queste infezioni non vengono indagate a sufficienza, la verità è che non esistono test sufficientemente sensibili e specifici, la verità è anche che, forse, non vi è un reale interesse nell'indagare queste possibilità.
Comunque sia e qualunque siano le ragioni, i motivi, la verità è che una autoimmunità in assenza di infezioni, semplicemente, non esiste.

Una terapia antibiotica mirata ed effettuata attraverso le giuste vie (orale, intramuscolare, endovenosa, in base a gravità e tolleranza), particolarmente quando attuata negli stadi iniziali del problema, è in grado di bloccare l'evoluzione della malattia.
Si può contestare che è ovvia una certa efficacia dell'antibiotico perché esso agisce anche come immunosoppressore e/o antinfiammatorio. L'antibiotico è un antibiotico, prima di tutto. Poi, esistono antibiotici privi di attività immunosoppressiva, sono conosciuti, esiste la letteratura medica e scientifica a supporto di ciò.

Ebbene, l'assenza di attività immunosoppressiva accertata, l'effetto di un miglioramento delle condizioni o del blocco della evoluzione della malattia è da ricondursi alla precipua e specifica attività antibiotica che va a svolgersi nei confronti di agenti patogeni, infettivi.
view post Posted: 18/7/2015, 18:04 Ecco le "Persone Serie" - Segnalazioni
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/07/18/...irtuoso/395430/

Saracena, “l’acqua pubblica costa troppo poco”. Authority punisce comune virtuoso.
view post Posted: 18/7/2015, 15:15 Malattie Autoimmuni - La Salute
Altra ipotesi, sempre batterica, vede Chlamydia pneumoniae come agente eziologico:

http://cpnhelp.org/

Sito "corposo".
view post Posted: 17/7/2015, 20:22 Psoriasi !!! - La Salute
A quanto pare, nella Psoriasi è implicato il peptide LL37, che ne è uno dei principali promotori, a quanto ne dicono.

Ora, il Peptide LL37 è "un "frammento" della Catelicidina, la quale è una proteina prodotta da granulociti neutrofili ed epiteli sulla base del segnale mediato da citochine infiammatorie che ne stimolano la sintesi".
Questo LL37 "è direttamente tossico per certi microrganismi perché lega e neutralizza il lipopolisaccaride, un componente della parete dei batteri Gram-negativi, agendo come antibiotico; talvolta ha un ruolo nell'attivazione dei leucociti".

Monociti e macrofagi esposti a un lipopolisaccaride o al Mycobacterium tuberculosis attivano il gene del recettore della vitamina D e il gene della 25-idrossivitamin D-1α-idrossilasi. L'aumentata produzione dell'1.25-diidrossi vitamina D3 porta alla sintesi della catelicidina, un peptide capace di distruggere il Mycobacterium tuberculosis come altri agenti infettivi.



Questo per significare che anche la psoriasi, molto probabilmente, ha una etiologia infettiva.
view post Posted: 17/7/2015, 13:57 PREPARATEVI! - Segnalazioni
www.mattinonline.ch/tuor-leuro-prod...-disgregazione/

Tuor: “L’euro produce solo disoccupazione e povertà: ora assistiamo alla sua disgregazione”

La Grecia attraversa un periodo estremamente difficoltoso e col voto di mercoledì notte, Tsipras sembra aver tradito i greci, dopo aver loro proposto un referendum sulle misure di austerità. Cosa significa questa mossa?
“Non vi è dubbio che questa può essere la lettura di quanto successo a Bruxelles domenica scorsa. L’errore di Alexis Tsipras è di aver avuto paura di perdere il referendum e, quindi, di aver cercato di rassicurare i greci sostenendo che il no alle misure di austerità non sarebbe stato un passo in direzione dell’uscita dall’euro, ma che il no gli avrebbe dato una maggiore forza contrattuale al tavolo delle trattative con gli altri Paesi europei. Impegnandosi a voler rimanere nell’Unione monetaria europea, Alexias Tsipras si è legato le mani e ha dovuto accettare tutte le condizioni, che sono paragonabili ad una vera e propria estorsione, che gli ha imposto la Germania. Questa scelta è stata fallimentare e si è tradotta di fatto in un tradimento della volontà popolare. Alexis Tsipras, mal consigliato dal presidente francese François Hollande, non ha avuto quindi la possibilità le agevolazioni offertegli dai tedeschi nel caso avesse accettato il Grexit. Infatti, in caso di uscita della Grecia dall’euro, la Germania si era impegnata a far restare Atene nell’Unione Europea, ciò che avrebbe voluto dire beneficiare di più di una dozzina di miliardi di euro di aiuti allo sviluppo. Sempre Berlino aveva pure garantito un prestito ponte e l’assistenza tecnica necessaria per reintrodurre la dracma. Si è trattata di un’occasione d’oro mancata, poiché avrebbe permesso alla Grecia di riconquistare la propria indipendenza ed autonomia monetaria e sicuramente permesso nel medio termine una ripresa dell’economia ellenica. Invece accettando il piano europeo La Grecia è condannata al collasso ed è molto probabile che la crisi greca riesploda già nelle prossime settimane. Dunque, gli errori di Tsipras e la sua mancanza di coraggio si riveleranno molto dolorosi per il popolo greco.”

Come è possibile che uno stato che rappresenta solo il 3% del PIL dell’UE, possa mettere in crisi tutta l’Unione?
“L’attuale Unione monetaria Europea, su cui si fonda l’euro, è stata spesso giustamente paragonata ad un condominio, in cui ogni proprietario pensa al proprio interesse personale e non al bene dell’insieme dello stabile. Infatti i meccanismo dell’euro non prevedono un bilancio europeo né trasferimenti da un Paese all’altro. Il caso greco è dunque diventato paradigmatico, poiché, come è già accaduto negli anni scorsi, nessuno ha voluto una ristrutturazione del debito pubblico greco che è oggi detenuto in massima parte dagli altri Paesi europei, poiché avrebbe introdotto il principio che i contribuenti di altri Paesi avrebbero pagato parte dei debiti greci. D’altro canto, come ha ribadito negli scorsi giorni anche dal Fondo Monetario Internazionale, senza una ristrutturazione del debito pubblico non vi è alcuna possibilità che la Grecia si riprenda. Dunque, tutti sono consapevoli che la crisi ben presto riesploderà e che di nuovo si riproporrà il problema della permanenza di Atene nell’euro. Infatti occorre sottolineare con forza che questa crisi rappresenta l’inizio della fine dell’euro.”

Si parla spesso di FMI, BCE e altro, ma le regole in Europa sembra farle la Germania. Dire UE, significa dire Germania?
“Non vi è alcun dubbio che oggi è la Germania dettare le regole. Questa posizione di leadership non è solo dovuta al fatto che l’economia tedesca è la più forte, ma anche al fatto che i tedeschi – giustamente dal loro punto di vista – sono riusciti a far adottare il principio che l’euro non si deve trasformare in un meccanismo di trasferimento di risorse da un Paese all’altro. Per scongiurare questo pericolo e per combattere il “lassismo” dei Paesi dell’Europa meridionale, hanno trasformato l’Unione monetaria in un’entità in cui prevalgono i criteri contabile, come il 3% di deficit rispetto al PIL. Il risultato finale è che l’euro è diventato una camicia di forza che penalizza le economie più deboli e meno competitive. Queste ultime non hanno più una banca centrale e una loro moneta e non possono ricorrere alla svalutazione monetaria per recuperare competitività. Quindi per rispettare i criteri dell’euro devono condurre politiche di austerità e per rimanere concorrenziali devono abbattere i loro livelli salariali. E’ un meccanismo deflazionistico che produce solo disoccupazione e povertà.”

Ora si pensa ad un congelamento del debito greco per 30 anni e di tagliarne una parte, secondo i desideri del FMI: l’austerità così non sembra essere la soluzione. La Grecia, un malato incurabile?
“A mio parere la Grecia non potrà mai riprendersi restando all’interno dell’Unione monetaria. Diciamo dunque che è un malato incurabile ed è per questo che Tsipras ha sbagliato a non cogliere al volo la proposta tedesca di un Grexit. Non bisogna però dimenticare che altrettanto incurabile è l’Italia se continua a rimanere nell’euro. Infatti il debito pubblico italiano continua ad aumentare e ha superato recentemente i 2’200 miliardi di euro. Ora nessuno ne parla, perché la Banca centrale europea sta acquistando in quantità notevoli i titoli pubblici italiani e in questo modo sta anche mantenendo bassi i tassi di interesse che lo Stato italiano deve pagare per finanziarsi sui mercati. Alla prima crisi il bubbone Italia riemergerà e sarà devastante. Infatti nessuno può pensare che l’Italia sia in grado di continuare a pagare dei tassi di interesse “normali” su questo debito pubblico o addirittura di cominciare a ridurlo. Per l’Italia l’euro si sta trasformando in una disgrazia che sta producendo la deindustrializzazione del Paese e l’aumento della povertà. Giustamente in Italia si stanno rafforzando le forze politiche che propongono un’uscita dall’euro. E’ l’unica soluzione per l’Italia se non vuole fare la fine della Grecia.”

Euro “Nordico” ed euro “Mediterraneo”, è una via percorribile per aiutare le economie dei paesi meno performanti?
“E’ difficile prevedere il futuro, ma a mio parere l’euro nella sua attuale forma è destinato a scomparire. L’uscita della Germania e dei Paesi “forti” dall’euro sarebbe la soluzione meno dolorosa e quindi la migliore. Quest’ipotesi non è fantastica: la Germania posta di fronte alla prospettiva di restare nell’euro e di doversi assumere i debiti della Grecia e degli altri sceglierebbe sicuramente la via dell’uscita. Il ritorno al marco tedesco sarebbe molto facile, poiché cittadini e imprese accetterebbero volentieri la conversione dei loro risparmi e delle loro attività in marchi confortati dalla corretta aspettativa che il nuovo marco si rafforzerebbe nei confronti dell’euro senza Germania. E’ ovvio che l’uscita della Germania farebbe da preludio alla fine dell’euro. Credo che i tedeschi vorrebbero fare questo passo e che i loro timori siano soprattutto di carattere politico.”

Le speranze dei socialisti di cambiare l’Europa sono naufragate alla luce di crisi greca?
L’Europa anche nel nostro paese è diventata una specie di ideologia soprattutto per la sinistra tradizionale, la quale sostiene che l’attuale Unione non va bene, ma che è possibile cambiarla. Gli avvenimenti di questi ultimi giorni dimostrano che questa è una speranza fondata sul nulla. François Hollande e Matteo Renzi hanno dimostrato di non contare assolutamente nulla. Hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e a mentire sostenendo che l’aver impedito l’uscita della Grecia dall’euro è da considerare un loro successo. Questa alleanza tra grandi interessi economici e socialisti è quella che regge ancora l’impalcatura europea. Essa è destinata a crollare, poiché i socialisti e i partiti moderati continueranno a perdere voti e i partiti euroscettici a guadagnare consensi. Mi permetta una battuta in proposito: spesso i partiti critici vengono definirti populisti, ma non sono proprio i socialisti ad ingannare il popolo vendendo l’euro come un progresso per i ceti popolari, quando la moneta unica sta producendo solo disoccupazione e povertà.”

Come si situa la Svizzera in questo contesto? Lei prevede che anche la Confederazione subirà ripercussione relative alle incertezze elleniche?
“Non credo che la Svizzera subirà ripercussioni particolari. E’ chiaro che un’ulteriore crisi potrebbe indebolire l’euro e far ulteriormente rafforzare il franco con tutte le conseguenze economiche sono già sotto i nostri occhi. Sono convinto pure che la Svizzera potrebbe trarre beneficio dallo sfaldamento dell’euro, poiché la nostra politica monetaria e il tasso di cambio del nostro franco potrebbero di nuovo legarsi al marco tedesco come è accaduto per molti anni e allora l’economia del nostro Paese non è andata male.”
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