Un articolo tratto da Corriere Salute del 16 gennaio 2005
Paraplegia: miracolo cinese?
Infuria la polemica sul chirurgo di Pechino che inietta cellule fetali per "restituire il movimento". Manca la documentazione scientifica
Un ospedale nella parte ovest di Pechino con la sua pagoda a colori vivaci e i giardini curati come solo i cinesi sanno fare. Uno dei tanti, apparentemente. Ma quello che sta accadendo nelle sue sale operatorie è al centro di una polemica scientifica feroce, mentre cresce un pellegrinaggio che ha assunto dimensioni mondiali. Huang Hongyun, neurochirurgo con formazione americana, da tre anni inietta a paraplegici e malati di Sclerosi laterale amiotrofica cellule prelevate dal bulbo olfattorio di feti di 16 settimane e coltivate in laboratorio. Con risultati, a quanto sembra, strabilianti. Tanto che anche la rivista inglese Lancet si è sentita in dovere di intervistare una dozzina di questi "miracolati". Riceve ogni giorno una montagna di email da tutto il mondo da persone paraplegiche e colpite da sclerosi laterale amiotrofica e la sua lista di attesa scoppia: per i pazienti stranieri (l'intervento costa 20.000 dollari) l'elenco arriva alla fine del 2006, per i cinesi si allunga a dieci anni.
SPREGIUDICATEZZA Ma l'uomo del miracolo, il neurochirurgo Huang Hongyun, contadino "per forza" all' epoca della Rivoluzione Culturale, poi studente di medicina e chirurgo negli Stati Uniti, Paese al quale deve la sua formazione, con olimpica tranquillità confessa di non avere una spiegazione del perché il suo metodo funziona, ma di sentirsi forte dei risultati. «Sono evidenti, sotto gli occhi di tutti: gli scienziati occidentali possono venire a constatarli» ha dichiarato alla rivista inglese Lancet. Ma nonostante abbia operato 500 persone in soli tre anni, Huang non si sente in dovere di pubblicare dati sul suo lavoro sulle riviste internazionali; si limita al Chinese Medical Journal. Di ricerche strutturate e rigorose con gruppi di confronto placebo, ed altro, non vuol sapere: «Mi occupo di gente che soffre, devo fare qualcosa per loro, non posso darmi da fare per essere accettato dalla Comunità scientifica» afferma lapidario. Senz' altro l' intervento di Huang è innovativo; secondo i suoi nemici, fino alla spregiudicatezza.
DAL BULBO OLFATTORIO Si tratta, in sostanza, di una terapia "cellulare" che non utilizza, però, le ormai mitiche staminali, ma cellule gliali basali prelevate da feti abortiti di circa 16 settimane (in Cina la politica del governo per la limitazione delle nascite ne fornisce in abbondanza) coltivate in laboratorio per 14 giorni su particolari terreni di cultura sui quali il chirurgo è riluttante a dare troppe spiegazioni. Sono cellule del bulbo olfattorio (la struttura alla radice del naso da cui partono gli impulsi che permettono la percezione degli odori), progenitrici della cosiddetta glia, la sostanza bianca del cervello e dei nervi, che ha funzione di isolante e di supporto ai neuroni.
LE PROPRIETA' «Cellule, presenti nel feto, ma in misura minore anche nell' organismo adulto, interessanti per le loro caratteristiche di immaturità e per la capacità di secernere fattori di crescita - spiega Eugenio Parati, Direttore del Dipartimento di neurobiologia e terapie neuroriparatrici dell' Istituto C. Besta di Milano -. Tra questi, diverse neutotrofine e il Nerve Growth Factor (NGF). Senza dimenticare la laminina e la fibronectina». Per la coltivazione in laboratorio Huang Hongyunutilizza sieri bovini - vietati in Europa per precauzione in seguito al "Morbo della mucca pazza" - che gli permettono di moltiplicarle fino a venti volte, tanto che da un solo feto riesce a ricavare il milione di cellule necessario per l' intervento sulle persone paralizzate. Intervento che avviene in anestesia generale e presuppone l' iniezione delle cellule, metà immediatamente al di sotto, l' altra metà al di sopra, dell' area di midollo spinale lesionata. Per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia caratterizzata dalla degenerazione progressiva dei nervi che comandano vari muscoli, l' operazione è più invasiva, nonostante venga eseguita in anestesia locale: dopo aver aperto il cranio, Huang inietta oltre 2 milioni di cellule nella corteccia frontale del cervello. E sono proprio questi pazienti quelli che sembrano ricavarne il maggiore beneficio. Come Judy Cooper, americana della Florida, alla quale la malattia fu diagnosticata un anno fa: quando è arrivata nell' ospedale di Pechino qualche mese fa aveva difficoltà a camminare e non riusciva a parlare. Due settimane dopo l' intervento si muoveva senza particolari problemi.
LE REAZIONI Come è possibile una ripresa del genere? Il neurochirurgo cinese sostiene che i risultati sono dovuti alla grande quantità di fattori di crescita che le cellule basali gliali producono, tali da stimolare la rigenerazione delle cellule nervose. Scettici gli scienziati, ovviamente, ma non tutti. Paul Cooper, direttore del centro di chirurgia spinale dell' Università di New York confessa di essere rimasto impressionato dai risultati di Huang: «Non è un ciarlatano; - ha dichiarato al Lancet - è incredibile: ho visto gambe paralizzate tornare a muoversi; persone con le braccia immobili riuscire a tenere in mano una tazza di tè». Molto perplesso, invece, Parati: «Siamo di fronte ad uno sperimentalismo esasperato. Si è visto in vitro che queste cellule sono capaci di produrre fattori di crescita. Ma quello che accade in laboratorio non è detto che avvenga nell' organismo. E per quanto riguarda l' animale da esperimento, ci sono soltanto due studi sul ratto pubblicati negli anni scorsi che confermerebbero questa attività benefica delle cellule basali gliali. Mi sembra poco. Non dimentichiamo, infine, che l' iniezione praticata da Huang non è esente da rischi: si possono indurre tumori, ma anche provocare ematomi e piccole emorragie».
Francia Porciani
CINA: L'artigiano delle staminali e il sogno di Beijing
C'e' un neurochirurgo, che opera presso il Chaoyang Hospital, che viene continuamente sottoposto a critiche severe perche' aiuta le persone paralizzate utilizzando cellule staminali fetali.
Nella citta' di Beijing Huang Hongyun si dedica al suo lavoro con la pazienza tipica di ogni artigiano, fra mille telefonate di routine, articoli di aggiornamento e le domande dei colleghi che si chiedono dove arrivera'. Centinaia di famiglie con membri paraplegici arrivano dagli Usa, dal Giappone, da Singapore lasciandosi dietro le illusioni gia' spezzate, con la determinazione e la convinzione che qualcosa di nuovo accadra'.
Huang crede che le paralisi non siano una disgrazia irreversibile. Negli ultimi cento anni non molti scienziati hanno osato supporre tanto. Ma il ricercatore 48enne sa che la biologia e' una scienza strana. Sa che il corpo umano non sempre reagisce come ci si aspetterebbe e sa che il sistema nervoso puo' essere rigenerato solo grazie ai meccanismi che ha alla sua origine. Per questo da un paio di anni utilizza delle particolari cellule staminali nervose fetali; le coltiva e le seleziona, poi le impianta nei pazienti. Il risultato? 450 operazioni in due anni e 1000 pazienti in lista di attesa. "All'inizio ero piuttosto scettico", spiega il dott. Paul Cooper, chirurgo alla New York University School of Medicine. "Poi ho visto che molte delle persone che andavano li' non riuscivano nemmeno a tenere un oggetto fra le mani, ma dopo l'operazione erano in grado di farlo".
Molti pazienti, nel momento in cui viene comunicato loro che non potranno piu' camminare, sprofondano nella disperazione del domani. Tutto cio' che veniva dato per scontato: leggere un giornale, aprire una bottiglia di coca, alzarsi di notte per il gusto di farlo, ora diventa il supplizio del privilegio che e' stato portato via. Un giorno e' lungo quanto un anno, e un anno diventa un eternita'. "Centinaia di persone alla fine, dopo i piu' disparati tentativi di riabilitazione vengono da me e mi chiedono 'dovrei andare a Beijing?" spiega il dott. Wise Young, neuroscienziato della Rutgers University che ha osservato a lungo il lavoro di Huang in Cina. "In genere dico loro che dovrebbero aspettare prima di correre dall'altra parte del mondo a cercare speranze. Ma d'altronde c'e' molta disperazione nei loro occhi.."
Secondo Young il metodo di Huang e' inusuale rispetto ai trapianti di staminali. E' un metodo poco invasivo e decisamente "modesto" per quanto riguarda le quantita' di cellule iniettate. In sostanza Huang estrae delle particolari staminali neuronali chiamate olfactory ensheathing glial cells (OEG) da feti abortiti durante il secondo trimestre di gravidanza. Queste cellule si trovano principalmente nel naso e alla base del cervello, e sono le uniche staminali neuronali che si rigenerano sempre nell'arco della vita. Quelle fetali pero', sono ovviamente piu' potenti di quelle adulte e quindi piu' adatte a interventi di ristrutturazione completa del midollo spinale. Il team di Huang le estrae, le pone in coltura e una volta pronte ne inietta circa un milione nelle zone direttamente danneggiate. I pazienti, dopo soli due o tre giorni dall'intervento registrano gia' sensazioni al tatto e alcuni abbozzano piccoli movimenti. "E' veramente difficile da spiegare", ammette lo stesso Huang "E' cosi' veloce, cosi' inaspettato per essere una rigenerazione nervosa. C'e' un meccanismo alla base di tutto cio'… onestamente non so spiegare come funzioni per davvero, ma aiuta le persone e questo mi basta".
I cinesi a volte sanno cogliere gli aspetti piu' interessanti e promettenti dell'"approssimazione" scientifica, e questo permette loro di superare limiti scientifici ancora lontani per i Paesi concorrenti. Ma la loro legislazione e' molto piu' blanda, molto meno invasiva del dettaglio, e questo ovviamente lascia ai ricercatori un margine di empirismo stimolante e rischioso al tempo stesso.
Molti esperti statunitensi infatti urgono perche' Huang sottoponga le sue tecniche a parametri di sperimentazioni cliniche precisi: controllare, prevenire, evitare, assicurare fino all'estremo le garanzie piu' totali. Giusto, giustissimo. Ma nel frattempo i quadriplegici, i malati di ASL e le loro famiglie metteranno da parte i 20.000 Usd richiesti per l'operazione e incroceranno le dita sognando di andare a Beijing. Cinzia Colosimo
Cresce l'interesse per la terapia del dottor Huang a base di staminali fetali
Dal quotidiano La Repubblica
Fin da quando abbiamo pubblicato l'articolo sul dottor Huang Hongyun lo scorso giugno e' stato un susseguirsi di email per avere informazioni su come poter entrare in contatto con il medico che sta utilizzando le staminali fetali nei casi di paralisi per restituire i movimenti ai pazienti.
Sono stati anche diversi mezzi di comunicazione a parlare della clinica cinese, ultimo in ordine cronologico il quotidiano La Repubblica il 21 dicembre con il suo corrispondente Federico Rampini, che, in particolare, ha intervistato Vanessa Wessels, nata in Sudafrica ma dal 1989 cittadina italiana. 40 anni, bionda, alta 1,85, due figli e dal 2003 malata di sclerosi laterale amiotrofica. Ora per parlare deve togliersi il tubo dell'ossigeno, non riesce neppure a mangiare da sola.
Racconta come dopo avere appreso la notizia della malattia ha bussato a tutte le porte dei centri italiani: "ho trovato medici volenterosi, ma deprimenti. L'unico loro consiglio e' stato di abituarmi a vivere cosi' per qualche anno, cioe' di abituarmi a morire. Io questo non l'ho mai accettato, non c'e' verso che mi rassegni. Appena ho saputo del professor Huang mi sono messa a telefonare in Cina per ottenere l'appuntamento. La lista d'attesa qui e' lunghissima, all'inizio mi avevano fissato l'operazione per il primo settembre 2005. A furia di insistere, eccomi qua". Arrivata il 5 e' stata operata il 9 dicembre. Ai lati della fronte ha i due taglietti attraverso cui il dottor Huang le ha iniettato le staminali fetali.
"L'intervento e' andato bene e gia' ci sono dei piccoli miglioramenti. Guardi bene, ora in questa posizione da seduta riesco a tenere la testa dritta, usando i muscoli del collo. Prima era impossibile, la testa mi ricadeva indietro come un corpo morto e rischiavo di soffocare. Adesso sento che tutta la schiena sta recuperando un po' di forza. L'operazione non e' stata molto dolorosa, due buchi sulla fronte con il trapano, solo un po' peggio che andare dal dentista. All'origine il programma era di restare qui per sei settimane, ma vedo che alcuni pazienti rientrano a casa prima del previsto, anche' perche' ormai il professor Huang usa l'anestesia locale anziche' quella totale, quindi i tempi di recupero si sono accorciati. Io spero di aiutare altri. Sono in tanti a soffrire come me in Italia e l'atteggiamento prevalente e' l'attesa della morte, magari di una pillola che lenisca il dolore e acceleri la fine. Ma una condanna a morte e' terribile, se c'e' una speranza bisogna lottare".
Occorre ricordare che la terapia che in molti definiscono "miracolosa" non ha avuto l'avallo della comunita' scientifica internazionale non avendo realizzato dei test e dei protocolli classici. Lo stesso dottor Huang specifica come pur avendo i risultati sui pazienti, non ha ancora le prove del perche' la sua terapia ha successo: "spero che un giorno la ricerca dia una spiegazione, ma la mia cura funziona, i pazienti recuperano i movimenti".
L'operazione costa 20.000 dollari, e per chi volesse mettersi in contatto questi sono i recapiti:
Hongyun Huang, M.D.
Chair & Professor
Second Department of Neurosurgery
Beijing Chaoyang Hospital
Affiliated Capital University of Medical Science, 8 Baijiazhuang Road
Beijing, P.R. China 100020
office: 00.86.10.51625950; 00-86-10-85231762; 00-86-13910116608; fax:00-86-10-65005359;
Email:
[email protected]L’esperienza di un malato di SLA“
Mi considero parte di un esperimento e ne conosco i rischi”, dice il famoso pittore e professore d’arte Joerg Immendorff (59 anni). Il suo male, la sclerosi laterale amiotrofica, lo ha portato a Pechino nella clinica West-Berge per tentare una cura particolare. I medici cinesi gli iniettano due milioni di cellule nasali in due aree del cervello. Queste cellule olfattive, che provengono da feti abortiti, sembrerebbero in grado di attivare un processo di auto-cura nelle cellule nervose. Nella SLA succede che i neuroni distruggano se stessi, quindi paralizzano progressivamente il corpo e alla fine anche l’apparato respiratorio. Il neurochirurgo Huang Hongyun e’ il primo a praticare questo tipo di trattamento mentre i suoi colleghi di tutto il mondo se ne astengono per motivi etici e clinici.
Immendorff ha l’impressione di averne tratto giovamento. “Riesco a muovere meglio alcune dita della mano destra e a portarla all’altezza della testa”. E’ migliorato anche l’equilibrio: “ho piu’ sensibilita’ nelle gambe”. Ha informato il suo medico curante, Thomas Meyer dell’ospedale Charité di Berlino, solo a operazione ultimata. In effetti, il dottor Meyer giudica il suo collega cinese “poco serio e non etico”. Da un punto di vista scientifico non e’ per nulla chiaro che cosa provochino quelle cellule nel cervello di un malato di SLA. Che Immendorff avverta un certo benessere non deve meravigliare, afferma. “E’ noto che le operazioni generano un robusto effetto placebo”.
Anche dalla Nuova Zelanda arrivano gli echi di un dibattito in corso, in particolare per l'uso di feti abortiti. Willy Terpstra, colpita da una malattia del sistema nervoso motorio, ha annunciato la sua decisione di andare in Cina a fare l'operazione dal dott. Hongyun, visto che nel suo Paese questa pratica e' vietata. Il marito Rein Terpstra ha spiegato: "io non sono a favore dell'aborto, ma anche se cancellassimo questa operazione non finirebbero tutti gli aborti".