Mutui

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bymax
view post Posted on 20/5/2009, 07:40 by: bymax




Corsa al rimborso dei mutui


Nuovo duello Tremonti-banche. A sferrare l’attacco è stato ancora una volta il ministro. A suo parere le banche mantengono i tassi di interesse troppo alti. E in diretta, al Credit and liquidity day, è arrivata la replica di Corrado Faissola. Il presidente dell’Abi ha precisato che il costo dei finanziamenti in Italia è addirittura inferiore alla media europea e il sistema sta facendo del suo meglio per sostenere la ripresa. Si usano poco i Tremonti bond, così il ministro, con una battuta, «welcome», ha detto che le banche sono le benvenute. Ma Faissola lo ha invitato a non fare campagna elettorale.

Mentre banche e Tesoro litigano sui finanziamenti alle imprese, aumentano le code allo sportello dei clienti che vogliono ottenere i risarcimenti previsti per le rate dei mutui troppo care. Da giugno dovrebbero esserci i primi rimborsi. Si tratta della misura, varata dal governo nell’ambito delle misure anti crisi, che prevede un contributo a carico dello Stato per chi ha pagato, a partire da gennaio 2009, una rata con interessi superiori al 4 per cento. Il tema è caldo. E si corre il rischio di dare il via a un nuovo fronte di conflitto fra mutuatari e istituti di credito. A quasi 5 mesi dall’emanazione del provvedimento di Palazzo Chigi nessuno, salvo rari casi, ha incassato un euro dalla propria azienda bancaria.

Del resto, per la corretta interpretazione del testo di legge sono state già necessarie ben tre circolari chiarificatrici da parte del ministero. La faccenda è ancora in sospeso. L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto le istruzioni con gli elenchi di quanti hanno diritto al beneficio per la prima abitazione. L’operazione, però, deve fare tenere conto della burocrazia interna alle banche. Sarà compito, infatti, delle singole filiali stabilire sulla base degli altri requisiti (tipologia di mutuo, tasso iniziale, data di stipula) chi avrà accesso agli aiuti di Stato e la misura stessa del contributo. I tempi, dunque, non sembrano brevi (si parla di giugno, nella migliore delle ipotesi). Ma soprattutto, in mancanza di ulteriori chiarimenti da parte della stessa Abi o del ministero, si va facendo assai concreto e il rischio concreto che su alcuni casi particolari (i prestiti con opzione fisso/variabile) si possa procedere a scelte differenti fra banca e banca.

In ballo non c’è una montagna di soldi e, peraltro, la discesa repentina dell’Euribor, oltre che degli altri tassi interbancari, ha di fatto eliminato il problema all’origine: per un bel po’ di tempo gli interessi resteranno ancorati a livelli nettamente inferiori alla soglia prevista dai decreti anticrisi dell’esecutivo. Comunque non bisogna indugiare: chi ha un mutuo a tasso variabile o misto deve rapidamente entrare in contatto con la propria banca, chiedere tutti i chiarimenti del caso e verificare se ha diritto ai rimborsi e accertarsi dopo l’estate che tutto vada a buon fine.

Sul credito alle imprese, nonostante la difesa d’ufficio dell’Abi, le critiche sono proseguite. Dopo aver sollecitato per molto tempo l’avvio di strumenti di sostegno ai bilanci, una volta entrati in vigore i big del credito, ha detto il ministro, avrebbero accolto con un certo distacco e relax i cosiddetti Tremonti bond. L’incontro è servito per fare nuovamente il punto sullo stato dei provvedimenti anticrisi. La liquidità messa a disposizione dal governo per l’economia tramite i diversi veicoli, ha ricordato Tremonti, è pari a 27-28 miliardi, ma produrrà per le imprese un effetto leva di 100-200 miliardi di euro, superiore a quanto immaginato nei mesi scorsi. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha citato il successo del fondo di garanzia: nel solo primo quadrimestre i finanziamenti a le Pmi garantiti sono cresciuti del 70% ( 1,4 mld).

Il direttore generale del Tesoro Grilli ha precisato che fino ad ora le richieste per i bond sono 4 per 6 miliardi di euro (1,45 miliardi dal Banco Popolare, 1,9 mld da Mps, 500 milioni dalla Popolare Milano e, ultima in ordine di tempo, circa 2 miliardi da Unicredit). La metà di quello che il governo ha stanziato: il che dimostrerebbe che l’atteggiamento delle banche verso questi strumenti «è stato distaccato» e ne è stato fatto un «uso piuttosto progressivo, per dirla in linguaggio diplomatico». Le banche non ne hanno capito la logica: «lo strumento - ha detto Tremonti - non serve per migliorare il look dei bilanci delle banche ma per le imprese». Dell’«importante» lavoro fatto per l’economia in crisi ha parlato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha chiesto di fare in modo che le misure disposte diventino operative

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13 replies since 7/6/2007, 10:15   213 views
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