Mutui

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bymax
view post Posted on 7/6/2007, 10:15





Con il nuovo decreto Bersani c'è la possibilità di spostarli se trovate chi vi fa delle condizioni più favorevoli:

CITAZIONE
MUTUI IMMOBILIARI
• NIENTE PIU’ SPESE NOTARILI E TEMPI PIU’ RAPIDI
PER LA CANCELLAZIONE DELL’IPOTECA
→ dopo aver pagato interamente il mutuo contratto con una banca o una
società finanziaria o un ente previdenziale, il cittadino-consumatore per avere la
piena disponibilità del proprio immobile non si dovrà più fare carico di
adempimenti e spese (notaio e quietanza da parte dell’istituto finanziario).
→ l’ipoteca si estingue automaticamente sia una volta completato il pagamento
del mutuo, sia alla sua scadenza naturale, a prescindere dalla durata.
→ Il cittadino riceverà automaticamente e senza spese la quietanza di avvenuto
pagamento da parte dall’istituto finanziario il quale ne trasmetterà una copia
all’Agenzia del Territorio (conservatoria dei registri immobiliari) secondo
modalità fissate da un provvedimento che l’Agenzia emanerà entro 60 giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione.
→ il conservatore procederà d’ufficio a cancellare definitivamente l’ipoteca
decorsi 30 giorni dal momento in cui ha ricevuto la quietanza da parte
dell’istituto finanziario.
→ per i vecchi mutui già estinti e per i quali non sia stata ancora cancellata
l’ipoteca, il cittadino può usufruire della nuova procedura richiedendo all’istituto
finanziario la quietanza di avvenuto pagamento con lettera raccomandata.
• NIENTE PIU’ PENALE IN CASO DI ESTINZIONE ANTICIPATA
DEI MUTUI IMMOBILIARI
→ Non si pagano più penali in caso di estinzione anticipata di mutui contratti
con istituti finanziari, banche ed enti di previdenza per acquistare o ristrutturare
unità immobiliari ad uso privato o adibite allo svolgimento della propria attività
economica e professionale da parte di persone fisiche. Questa misura si applica
ai mutui stipulati a partire dal 2 febbraio 2007 (giorno dell’entrata in vigore del
decreto legge).
Page 8
→ Per i mutui contratti prima del 2 febbraio 2007 il costo effettivo a carico del
cliente, in caso di estinzione anticipata, verrà stabilito da un accordo tra l’Abi e
le associazioni dei consumatori. Entro il 3 maggio (a 90 giorni dall’entrata in
vigore) Associazione bancaria e consumatori dovranno, infatti, definire le regole
generali di riconduzione ad equità dei contratti di mutuo in essere mediante, in
particolare, la determinazione della misura massima dell’importo della penale
dovuta per il caso di estinzione anticipata o parziale del mutuo. In caso di
mancato accordo tra le parti, deciderà la Banca d’Italia entro i successivi 30
giorni . Gli istituti non potranno rifiutarsi di rinegoziare i mutui secondo le nuove
regole contenute nell’accordo.
• PORTABILITA’ DEL MUTUO
→ dal 2 febbraio il cliente di un istituto finanziario, di una banca o di un ente
previdenziale può trasferire il mutuo contratto ad un’altra banca, anche
mediante scrittura privata e senza perdere i benefici fiscali previsti per la prima
casa.

Decreto Bersani:

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bymax
icon7  view post Posted on 8/6/2007, 16:20




Bankitalia accusa: mutui italiani i più cari d’Europa

C’è un «differenziale anomalo» fra il tasso d’interesse dei mutui concessi in Italia e la media europea. Un differenziale che va a sfavore dei richiedenti italiani. La Banca d’Italia ha infatti rilevato un differenziale sensibile, pari a mezzo punto percentuale. «Nel marzo scorso - spiega il vicedirettore generale dell’istituto, Giovanni Carosio, durante un intervento al convegno dedicato al nuovo mercato dei covered bond italiani - il tasso sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (mutui a tassi fossi e variabile) è risultato in media al 5,2% in Italia, a fronte del 4,7% registrato in media nell’area dell’euro». Una forbice sensibile.
Durante il 2006, inoltre il differenziale fra mutui a tassi fisso e a tasso variabile in Italia ha raggiunto gli 80 punti base (lo 0,8%),mentre nella zona euro ha toccato im media lo 0,3%.
Secondo le associazioni dei consumatori la colpa di questa situazione è delle banche. «Da tanti anni sosteniamo che i mutui sono più costosi in Italia che nel resto d’Eurolandia - affermano Adusbef e Federconsumatori - e questa differenza non ha alcuna giustificazione, se non il malvezzo delle banche, ed è un bene che la Banca d’Italia lo sottolinei». Carosio aggiunge che si sta verificando un rapido spostamento nella composizione dei nuovi mutui casa, da quello a tasso variabile - preferito quando i tassi erano più bassi - a quello a tassi fisso. la spiegazione di questa tendenza sta nella politica monetaria meno accomodante, tenuta negli ultimi tempi dalla Banca centrale europea. Dopo l’ultima stretta dello 0,25% decisa ieri, gli oneri aggiuntivi per chi ha acceso un mutuo da 100 mila euro sono giunti a 100 euro mensili, rispetto al dicembre 2005.
Altri incrementi dei tassi base sono attesi entro l’anno, da parte della banca centrale di Francoforte guidata da Jean-Claude Trichet. E se poi consideriamo - come ha rilevato Carosio - che in Italia i mutui sono mediamente più «cari» che nel resto dell’area euro, si capisce come qualcuno incominci a paventare il rischio insolvenza per molte famiglie

Non stupisce perciò che la domanda di mutui ipotecari sia in rallentamento, in Italia come altrove, ricorda il vicedirettore generale di Bankitalia, mentre «il mercato europeo delle obbligazioni garantite (covered bond) continua a crescere a ritmi sostenuti. In Italia, nel 2006, il tasso di crescita dello stock di prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è passato dal 18 al 12,3%: «Sembrano quindi esistere le condizioni - osserva Carosio - perchè un’offerta di mutui ipotecari in espansione, trainata dai covered bond, e una domanda di mutui in rallentamento contribuiscano ad eliminare l’anomalo differenziale fra i tassi italiani e quelli degli altri Paesi europei». In sostanza, la possibilità per le banche italiane di emettere covered bond dovrebbe stimolare l’offerta di mutui più convenienti alla clientela. Anche l’Abi ipotizza per i consumatori «un miglioramento delle condizioni di finanziamento e la possibilità di ottenere scadenze più lunghe» grazie all’introduzione del nuovo strumento finanziario che consentirebbe una diminuzione del costo della raccolta da parte delle banche.
I potenziali emittenti di covered bond erano, a fine 2006, trenta gruppi bancari del nostro Paese per un ammontare teorico di 180 miliardi di euro. La stima dell’Abi sul potenziale nuovo mercato è ancora più elevata, pari a 200 miliardi di euro. Fra i possibili emittenti, secondo la Banca d’Italia, vi sono «tutti i principali intermediari nazionali».

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bymax
view post Posted on 28/5/2008, 14:14




Sul mutuo la finanza si scopre creativa

PRIMO PIANO, clicca qui per leggere la rassegna di La Voce , 28.05.2008 12:58

Davvero le banche si sono commosse per i debitori in difficoltà con la rata del mutuo? Non sembra. Chi aderirà alla rinegoziazione avrà un beneficio immediato, ma un maggiore onere futuro. Gli istituti di credito non fanno nessuno sconto, semplicemente consentono di rinviare il pagamento di una parte degli interessi. E su quelli dilazionati matureranno altri interessi. Più conveniente cercare di sfruttare la portabilità introdotta dal decreto Bersani. Solo dalla concorrenza tra le banche si può sperare di ottenere veri e duraturi benefici per le famiglie.

Il ministero dell’Economia e l’Abi hanno raggiunto il 21 maggio un accordo sulla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, che dovrà essere perfezionato in una convenzione. L’iniziativa è stata annunciata dal governo e dall’Abi con toni molto positivi, enfatizzando il fatto che le banche sarebbero disposte a farsi carico dei problemi di chi deve ripagare il mutuo sulla casa. Così il ministro Tremonti: “Sollievo per gli intrappolati con il salario fisso: gli istituti hanno mostrato attenzione”. Così il presidente dell’Abi Corrado Faissola: “L’iniziativa viene incontro alle famiglie (…), è una conferma del nostro impegno per contribuire alla ripresa del paese”.

QUATTRO CRITERI PER RINEGOZIARE

Davvero le banche si sono commosse per i debitori in difficoltà? Non sembra. La bozza di accordo prevede che i mutui a tasso variabile sulla prima casa, stipulati entro il 1ºgennaio 2007, possano essere rinegoziati secondo i seguenti criteri:
1) la rata variabile viene sostituita da un rata fissa, calcolata in base al tasso d’interesse medio del 2006;
2) la differenza tra la rata prevista dal contratto originario (variabile) e quella del nuovo contratto (fissa) viene addebitata su di un nuovo conto (finanziamento accessorio), sul quale si paga un tasso pari
all’interbancario + mezzo punto percentuale;
3) se in futuro i tassi d’interesse di mercato saliranno (o almeno non scenderanno), la durata del mutuo verrà allungata per consentire il rimborso del finanziamento accessorio;
4) se i tassi di mercato scenderanno, si potrà tornare all’originaria rata variabile.
Quali saranno le conseguenze per chi aderirà alla rinegoziazione? In sintesi: un beneficio immediato a fronte di un maggiore onere futuro. Le banche infatti non fanno nessuno sconto, ma semplicemente consentono di rinviare il pagamento di una parte degli interessi; si noti inoltre che sugli interessi dilazionati matureranno altri interessi.
Ma vediamo in dettaglio gli effetti di ciascuno criterio di rinegoziazione.
La sostituzione della rata variabile con quella fissa ne determina una riduzione immediata : ciò consente al debitore un sollievo, mettendolo al riparo dal rialzo dei tassi d’interesse avvenuto negli ultimi due anni (per effetto dell’aumento dei tassi ufficiali Bce e delle tensioni sul mercato interbancario. L’effetto combinato della seconda e terza clausola è che l’onere complessivo degli interessi aumenta e viene spalmato nel tempo: quindi il debitore impiegherà più mesi/anni per “liberarsi” del mutuo.
L’effetto precedente potrà essere attenuato solo se i tassi di mercato evolveranno in modo favorevole, cioè scenderanno.

CONCORRENZA VERA E PRESUNTA

È chiaro quindi che solo chi è in grave difficoltà nel ripagare le rate correnti può avere una convenienza ad aderire alla rinegoziazione, ottenendo un sollievo immediato (pagando in futuro, s’intende). Per gli altri dovrebbe essere più conveniente cercare di ottenere condizioni davvero più favorevoli contrattando con altre banche e sfruttando la “portabilità” introdotta dal decreto Bersani: solo dalla concorrenza tra
e banche si può sperare di ottenere veri e duraturi benefici per le famiglie.
Al contrario, l’accordo in questione sembra avere un forte impatto anti-concorrenziale. Sul metodo è perfino inutile commentare: si tratta di un accordo tra le banche, con la benedizione del governo. Nel merito, prevede condizioni uniformi da applicare sui mutui rinegoziati, limitando fortemente lo spazio per la concorrenza. Inoltre, l’allungamento della durata del mutuo può essere un veicolo per “legare” il cliente alla banca per un periodo di tempo più lungo.
In conclusione, sembra quasi che l’accordo sia un modo per aggirare la portabilità dei mutui, la cui realizzazione è ostacolata dalle banche, come evidenziato dal recente avvio di un’istruttoria dell’Autorità antitrust. Esso offre infatti al cliente la possibilità di rinegoziare con la “sua” banca il mutuo, a condizioni apparentemente più favorevoli: si riduce così l’incentivo a cercare attivamente presso altre banche condizioni veramente migliori.

Per gentile concessione de LaVoce.info - ®Tutti i diritti riservati

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bymax
view post Posted on 20/5/2009, 07:40




Corsa al rimborso dei mutui


Nuovo duello Tremonti-banche. A sferrare l’attacco è stato ancora una volta il ministro. A suo parere le banche mantengono i tassi di interesse troppo alti. E in diretta, al Credit and liquidity day, è arrivata la replica di Corrado Faissola. Il presidente dell’Abi ha precisato che il costo dei finanziamenti in Italia è addirittura inferiore alla media europea e il sistema sta facendo del suo meglio per sostenere la ripresa. Si usano poco i Tremonti bond, così il ministro, con una battuta, «welcome», ha detto che le banche sono le benvenute. Ma Faissola lo ha invitato a non fare campagna elettorale.

Mentre banche e Tesoro litigano sui finanziamenti alle imprese, aumentano le code allo sportello dei clienti che vogliono ottenere i risarcimenti previsti per le rate dei mutui troppo care. Da giugno dovrebbero esserci i primi rimborsi. Si tratta della misura, varata dal governo nell’ambito delle misure anti crisi, che prevede un contributo a carico dello Stato per chi ha pagato, a partire da gennaio 2009, una rata con interessi superiori al 4 per cento. Il tema è caldo. E si corre il rischio di dare il via a un nuovo fronte di conflitto fra mutuatari e istituti di credito. A quasi 5 mesi dall’emanazione del provvedimento di Palazzo Chigi nessuno, salvo rari casi, ha incassato un euro dalla propria azienda bancaria.

Del resto, per la corretta interpretazione del testo di legge sono state già necessarie ben tre circolari chiarificatrici da parte del ministero. La faccenda è ancora in sospeso. L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto le istruzioni con gli elenchi di quanti hanno diritto al beneficio per la prima abitazione. L’operazione, però, deve fare tenere conto della burocrazia interna alle banche. Sarà compito, infatti, delle singole filiali stabilire sulla base degli altri requisiti (tipologia di mutuo, tasso iniziale, data di stipula) chi avrà accesso agli aiuti di Stato e la misura stessa del contributo. I tempi, dunque, non sembrano brevi (si parla di giugno, nella migliore delle ipotesi). Ma soprattutto, in mancanza di ulteriori chiarimenti da parte della stessa Abi o del ministero, si va facendo assai concreto e il rischio concreto che su alcuni casi particolari (i prestiti con opzione fisso/variabile) si possa procedere a scelte differenti fra banca e banca.

In ballo non c’è una montagna di soldi e, peraltro, la discesa repentina dell’Euribor, oltre che degli altri tassi interbancari, ha di fatto eliminato il problema all’origine: per un bel po’ di tempo gli interessi resteranno ancorati a livelli nettamente inferiori alla soglia prevista dai decreti anticrisi dell’esecutivo. Comunque non bisogna indugiare: chi ha un mutuo a tasso variabile o misto deve rapidamente entrare in contatto con la propria banca, chiedere tutti i chiarimenti del caso e verificare se ha diritto ai rimborsi e accertarsi dopo l’estate che tutto vada a buon fine.

Sul credito alle imprese, nonostante la difesa d’ufficio dell’Abi, le critiche sono proseguite. Dopo aver sollecitato per molto tempo l’avvio di strumenti di sostegno ai bilanci, una volta entrati in vigore i big del credito, ha detto il ministro, avrebbero accolto con un certo distacco e relax i cosiddetti Tremonti bond. L’incontro è servito per fare nuovamente il punto sullo stato dei provvedimenti anticrisi. La liquidità messa a disposizione dal governo per l’economia tramite i diversi veicoli, ha ricordato Tremonti, è pari a 27-28 miliardi, ma produrrà per le imprese un effetto leva di 100-200 miliardi di euro, superiore a quanto immaginato nei mesi scorsi. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha citato il successo del fondo di garanzia: nel solo primo quadrimestre i finanziamenti a le Pmi garantiti sono cresciuti del 70% ( 1,4 mld).

Il direttore generale del Tesoro Grilli ha precisato che fino ad ora le richieste per i bond sono 4 per 6 miliardi di euro (1,45 miliardi dal Banco Popolare, 1,9 mld da Mps, 500 milioni dalla Popolare Milano e, ultima in ordine di tempo, circa 2 miliardi da Unicredit). La metà di quello che il governo ha stanziato: il che dimostrerebbe che l’atteggiamento delle banche verso questi strumenti «è stato distaccato» e ne è stato fatto un «uso piuttosto progressivo, per dirla in linguaggio diplomatico». Le banche non ne hanno capito la logica: «lo strumento - ha detto Tremonti - non serve per migliorare il look dei bilanci delle banche ma per le imprese». Dell’«importante» lavoro fatto per l’economia in crisi ha parlato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha chiesto di fare in modo che le misure disposte diventino operative

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odisseo
view post Posted on 20/5/2009, 20:12




se c'è una cosa che ho imparato, è che i bancari, bisogna tampinarli

Odisseo
 
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view post Posted on 21/5/2009, 10:40

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Chi ha un mutuo. Si intende uno qualsiasi? Cioè ditta, impresa e privato?
 
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odisseo
view post Posted on 21/5/2009, 18:22




direi di sì, salvo disposizioni specifiche, i tassi massimi applicabili sono gli stessi per tutti

Odisseo
 
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view post Posted on 21/5/2009, 23:58

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Bon, può sempre tornare utile, grazie Odi.
 
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view post Posted on 22/5/2009, 11:35
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Buongiorno.
A onor del vero, per fortuna per chi ha un mutuo o per chi deve farne uno, i tassi quest'anno sono scesi moltissimo. Del tipo che se ora per scoperto di c/c i tassi vano attorno al 3,7%, allora i mutui per la casa saranno ancora più bassi.
Però le banche sono sicuramente da tener d'occhio, come ricordava odi, perchè di sicuro i tuoi interessi non li fanno.

Se il mutuo è dei primi anni comunque conviene ricontrattarlo senz'altro (nel caso fosse a tasso fisso).
Se invece il piano di ammortamento è già in avanzato, allora bisogna fare due conti. O rischia di convenire alla banca (ancora).
 
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odisseo
view post Posted on 22/5/2009, 19:48




attento ayni, i tassi raso-terra non durano per sempre

Odisseo
 
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view post Posted on 26/5/2009, 18:09
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eh, ma infatti...
Già ci hanno alzato subito il prezzo dei carburanti non appena qualcuno a livello globale raccontava (raccontaaaaaavaaaaa) di aver visto un po' di sole.
 
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view post Posted on 26/5/2009, 18:55

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:lol:
 
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odisseo
view post Posted on 26/5/2009, 22:15




mi sembra corretto, si avvicinano i ponti festivi, se vuoi fare un pò di cassa, meglio bastonare chi ha i soldi per le ferie, noooo ???


:P

Odisseo
 
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view post Posted on 27/5/2009, 08:50
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Spetta che forse mi sono espresso male.
Con "l'aver visto un po' di sole", ho creato un'infelice metafora rapportata al "buio" della Grisi.
Poi vabbè che il sistema economico oramai è atto per sfruttare automaticamente qualsiasi cosa. Ferie comprese, anzi... specialmente...
Però insomma anche il poveraccio credo che alla fine cercherà il modo di concedersi un miraggio di paradiso pur se "a tassametro". ;)
 
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