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oro
view post Posted on 5/6/2007, 23:50 by: oro

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Comunque, una analisi che a me appare lucida e razionale diceva, in una sua parte:

Traduzione dell’editoriale della rivista marxista iraniana Kargar-e Socialist (Il lavoratore socialista) No. 143

La reazione dell’establishment della Repubblica Islamica, fatte salve le “proteste” e le “resistenze” di facciata, ha avuto un significativo mutamento. Fino a tre anni fa quando Bush includeva l’Iran nell’“asse del male”, il capo del Consiglio dei Guardiani, Ahmad Janati, definiva il discorso di Bush “stucchevole”, paragonando il presidente americano ad un “povero pazzo che non ha idea di cosa fare per il bene del suo paese” mentre il leader supremo, Khamenei ne parlava come di un “assetato di sangue umano”. Khatami, infine riteneva le sue parole “disgustosamente offensive”. Oggi, invece, il regime non ha avuto alcuna reazione ostile. Al contrario, Hossein Mousavian, membro dello staff diplomatico incaricato del negoziato con gli europei, in un’intervista al Financial Times (3 febbraio 2005), lamentando l’eccessiva lentezza con la quale i negoziati si svolgono, ha dichiarato che vedrebbe di buon grado la partecipazione aggiunta degli USA! Questa volta i dirigenti del regime iraniano hanno valutato solo come “inesatte” le valutazioni del Presidente americano sul programma nucleare iraniano. Tale morbidezza nei toni indica chiaramente la sottomissione all’imperialismo da parte della Repubblica Islamica. Le preoccupazioni dei dirigenti si concentreranno ora principalmente sul quanto e come ottenere il massimo dei benefici e delle concessioni da una trattativa con Washington.

D’altro canto, Condoleeza Rice in un’intervista il giorno seguente, ha escluso che l’attacco militare all’Iran sia sull’agenda del governo americano, aggiungendo che sono ancora molti i canali diplomatici da esplorare per cercare di risolvere la questione del programma nucleare. In altre parole, finché il regime iraniano continuerà a mantenere questo basso profilo rispetto ai dettami imperialisti, il governo americano non avrà alcun problema col regime, dimenticando, ovviamente, come questo sia uno dei più dispotici del mondo.

Inoltre, alla luce del disastro dell’avventura irachena, i rapporti di forze militari non consentono al governo Usa di sferrare un ulteriore attacco. Contro ogni sua aspettativa infatti Bush sarà costretto a rimanere ancora a lungo in Iraq e pertanto non avrà alcuna chance di poter attaccare anche l’Iran nello stesso momento.

 
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19 replies since 1/6/2007, 22:38   439 views
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