Cause di Malattia

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view post Posted on 19/1/2007, 21:44

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AFLATOSSINE (B1, B2, G1, M1, M2)

Epatotossica; Nefrotossica; Cancerogena; Inibizione difese immunologiche; Sviluppo infezioni.

OCRATOSSINA A

Nefrotossica.


PATULINA

Cancerogena


ZEARALENONE

Azione estrogenica; Infertilità


TOSSINA T2

Necrosi mucose; Vomito; Diarrea emorragica; Deficit immunitario; Infezioni; Emorragie.

Edited by ORO - 19/1/2007, 22:02
 
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view post Posted on 19/1/2007, 22:26

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Attualmente, le micotossine rappresentano uno degli aspetti più rilevanti e preoccupanti della contaminazione di alimenti e mangimi (25% delle derrate alimentari secondo la FAO). La loro elevata tossicità e diffusione, il numero crescente delle derrate alimentari passibili di contaminazione e l'impatto delle micotossine sulla salute dell'uomo e degli animali e sull'economia rappresentano alcuni dei parametri causali di questo rischio emergente. Finora sono state identificate più di 300 micotossine (Betina, 1984), ma solo per alcune sono stati riconosciuti effetti tossici. Generalmente, le micotossine sono classificate in due grandi categorie a seconda della disponibilità attuale di informazioni: “micotossine principali o maggiori” e “micotossine minori”.

Gli alimenti maggiormente a rischio di contaminazione sono i cereali (frumento, mais, orzo, avena, segale etc. ), i semi oleaginosi (arachidi, girasole, semi di cotone etc.) , i legumi, la frutta secca ed essiccata (mandorle, noci, nocciole, fichi secchi etc.), frutta e verdura (uva, mele, pere, carote, pomodori etc.), il caffè , il cacao ed il tè verde, le spezie (peperoncino, pepe, zenzero etc.).
E' stato calcolato che nel mondo circa il 25% dei raccolti sono soggetti alla contaminazione da micotossine nelle varie fasi dalla produzione all’immagazzinamento.
Anche i formaggi e gli insaccati possono venire contaminati a causa di crescita delle muffe sulla loro superficie, durante le fasi di immagazzinamento.
E possono comunque risultare contaminati carne, latte e uova, se gli animali sono alimentati con mangimi contaminati. Questo tipo di contaminazione indiretta può avere un grosso rilievo dal momento che nelle formulazioni mangimistiche vengono utilizzate soprattutto le parti più esterne dei cereali che sono anche quelle dove si possono trovare i livelli più elevati di micotossine. Infine, anche vino e birra non sono esenti da rischi, se prodotti a partire da materie prime contaminate.
 
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view post Posted on 19/1/2007, 23:15

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SOSPETTE MICOTOSSICOSI UMANE



MALATTIA: Aleukia tossica alimentare; ALIMENTO: Cereali; AGENTE EZIOLOGICO: Fusarium spp; TOSSINA: Tricoteceni.

MALATTIA: Nefropatia dei Balcani e Nefropatia tossica interstiziale; ALIMENTO: Cereali; AGENTE EZIOLOGICO: Penicillium; TOSSINA: OTA.

MALATTIA: Beri Beri cardiaco; ALIMENTO: Riso; AGENTE EZIOLOGICO: Aspergillus e Penicillium spp; TOSSINA: Citreoviridina.

MALATTIA: Ergotimo; ALIMENTO: Segale, Cereali; AGENTE EZIOLOGICO: Claviceps purpurea; TOSSINA: Alcaloidi dell'Ergot.

MALATTIA: Tumori esofagei; ALIMENTO: Mais; AGENTE EZIOLOGICO: Fusarium verticillioides; TOSSINA: FB1.

MALATTIA: Epatocarcinoma (aflatossicosi acuta); ALIMENTO: Cereali, Arachidi; AGENTE EZIOLOGICO: Aspergillus flavus e parasiticus; TOSSINA: AFB1

MALATTIA: Malattia di Kashin-Beck; ALIMENTO: Cereali; AGENTE EZIOLOGICO: Fusarium spp; TOSSINA: Tricoteceni.

MALATTIA: Kwashiorkor; ALIMENTO: Cereali; AGENTE EZIOLOGICO: Aspergillus flavus, A. parasiticus; TOSSINA: AFB1.

MALATTIA: Cancro ai testicoli; ALIMENTO: Vari; AGENTE EZIOLOGICO: penicillium; TOSSINA: OTA.

MALATTIA: Difetti al tubo neurale; ALIMENTO: Mais; AGENTE EZIOLOGICO: Fusarium verticillioides; TOSSINA: FB1.

Il problema relativo alle Micotossine è enorme, poichè in realtà una quantità limite di assunzione giornaliera, per così dire, che non provochi tossicità, è estremamente difficile determinarla, soprattutto occorre tener conto delle tante variabili individuali, perciò uno standard è necessario ma poco utile nella pratica medica.

Uno dei primi effetti è quello di causare difficoltà epatiche di vario genere, comunque inibendo le capacità detossicanti, ciò comporta un numero rilevantissimo di disfunzioni perchè un fegato che non disintossica a dovere è causa e concausa di tutte le malattie più gravi.

Oltre a ciò, si aggiunge il fatto che l'assunzione smodata di cereali in ogni forma, particolarmente di quelli raffinati, tipica dei nostri tempi nei cosiddetti paesi industrializzati, provoca anche il disinsulinismo.

E' da tenere sempre presente che prima che si evidenzi un Diabete conclamato, si evidenziano difficoltà nella disintossicazione epatica e disinsulinismo.

Edited by ORO - 20/1/2007, 17:17
 
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view post Posted on 20/1/2007, 17:28

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Nessuna complicazione, è stabilito a livello scientifico che i Cereali non sono alimenti idonei per l'essere umano.

Poi, ti dirò che si ammalano e muoiono i ricchissimi come i poveri, e ciò continuerà ad essere.
 
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view post Posted on 20/1/2007, 17:56

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Si. Assumere poco cibo e variare di frequente, lasciando perdere i più nocivi se possibile, ce ne sono tanti di alimenti adatti all'essere umano.

Bere molta acqua (evitare quella alpina, che Chernobyl ha lasciato il segno), respirare a fondo, a pieni polmoni, ovviamente in aria minimamente sana, svolgere regolare attività fisica.

Utilizzare spezie come condimento, peperoncino, pepe, noce moscata, curry, rosmarino, salvia, zenzero, zafferano, ecc... .

Preferire i cibi crudi e freschi, di stagione, a quelli cotti e conservati, ben lavati, preferire gli alimenti vegetali a quelli animali.

Utilizzare alimenti provenienti da colture biodinamiche, se possibile.

Dissociare, mai carboidrati e proteine insieme.

Per te servono accorgimenti particolari, dopo aver valutate con attenzione massima le condizioni e le possibilità di allergia, intolleranza e soprattutto di sensibilità chimica.

Servirebbe inoltre un profilo biochimico di tutti i nutrienti, a livello intracellulare, con i metalli pesanti, e un profilo relativo a virus, batteri, parassiti.
 
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view post Posted on 20/1/2007, 19:37




Scusate l' OT ....ma quindi io che "adoro" il riso in ogni modo (anche con il curry a dire il vero, mi piace molto la cucina indiana) e la polenta (la mangerei ogni giorno se fosse possibile!) ....meglio invece che li elimini dalla mia tavola? :unsure:
 
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view post Posted on 20/1/2007, 19:53

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Non occorre eliminarli se non c'è una intolleranza, è sufficiente assumerne con moderazione, ma il curry evita molti pericoli.
 
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view post Posted on 27/4/2007, 20:23

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L’herpesvirus 6 infetta il sistema nervoso centrale dei pazienti con sclerosi multipla negli stadi iniziali della malattia
La presenza e lo stato replicativo dell’herpesvirus 6 umano ( HHV-6 ) è stato valutato in campioni ottenuti da pazienti affetti da sclerosi multipla al momento della diagnosi della malattia. L’HHV-6 nella sua variante B è stato riscontrato a livello delle cellule mononucleari del sangue periferico nel 15% dei pazienti ( 5/32 ), e persisteva come infezione latente. Sequenze virali, appartenenti alla variante A dell’HHV-6, sono state riscontrate nel liquido cerebrospinale, sia libere nel liquido (22%) che latenti nella componente cellulare ( 9% ). Le sequenze di DNA di HHV-6 presenti nel liquido cerebrospinale erano associate a particelle virali mature. Lo studio, compiuto da Ricercatori dell’Università di Ferrara, ha dimostrato che circa il 20% dei pazienti affetti da sclerosi multipla ha focolai attivi di infezione da HHV-6, variante A, negli stadi precoci della malattia. Questo indica che la replicazione virale ha luogo a livello del sistema nervoso centrale.

La presenza di DNA di Chlamydia pneumoniae a livello del sistema nervoso centrale è associata a sclerosi multipla recidivante-remittente in un sottogruppo di pazienti
Ricercatori dell’Università di Ferrara hanno studiato il legame esistente tra Chlamydia pneumoniae e la sclerosi multipla. Sono stati analizzati campioni di liquido cerebrospinale di 71 pazienti affetti da sclerosi multipla e di 72 pazienti con altri disturbi neurologici infiammatori o non infiammatori.
Mediante n-PCR (nested polymerase chain reaction ) è stata ricercata la presenza di DNA di Chlamydia pneumoniae con l’amplificazione di sequenze target di geni codificanti per la proteina maggiore presente sulla membrana più esterna del batterio ( MOMP ), l’ RNA ribosomale 16S e la proteina Hsp-70. Le analisi di PCR sono risultate positive nel 36.6% dei campioni dei pazienti con sclerosi multipla, nel 28.1% dei campioni dei pazienti con disturbi neurologici infiammatori e nel 37.5% dei campioni dei pazienti con disturbi neurologici non infiammatori, senza alcuna differenza statistica tra i vari gruppi esaminati. La presenza di Chlamydia pneumoniae nel liquido cerebrospinale è stata riscontrata con maggiore frequenza tra i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente che non nella sclerosi multipla progressiva secondaria ed in quella progressiva primaria, nella sclerosi multipla clinicamente attiva che non in quella clinicamente stabile, e nella sclerosi multipla attiva alla risonanza magnetica per immagini ( RMI ) che in quella inattiva alla RMI. Questo studio ha confermato che la Chlamydia pneumoniae è rintracciabile all’interno del sistema nervoso centrale non solo nei pazienti con sclerosi multipla, ma anche nei pazienti con altre malattie neurologiche. Inoltre, i risultati ottenuti hanno indicato che il DNA di Chlamydia pneumoniae si riscontra nel liquido cerebrospinale di un sottogruppo di pazienti con sclerosi multipla in forma recidivante-remittente attiva clinicamente e alla risonanza magnetica per immagini. In questi pazienti l’infezione cronica persistente da Chlamydia pneumoniae a livello cerebrale può avere un ruolo significativo nello sviluppo della malattia.



Un’alterata risposta immunitaria contro il virus di Epstein-Barr e rischio di insorgenza di sclerosi multipla
Presso il Dipartimento di Neurologia della Umea University Hospital ( Svezia ) è stato condotto uno studio il cui obiettivo è stato quello di stabilire la relazione tra gli herpes virus umani e la sclerosi multipla, così come il virus del morbillo e la sclerosi multipla. Sono stati analizzati 73 campioni sierologici di pazienti affetti da sclerosi multipla ( analisi prospettica ) e 161 sieri di pazienti con sclerosi multipla ottenuti da due banche del siero ( analisi retrospettiva ). La ricerca delle risposte anticorpali IgG ( immunoglobuline G ) è stata eseguita per il virus di Epstein-Barr ( EBV [ antigeni EBNA-1 e VCA ] ), l’herpesvirus 6 umano ( HHV-6 ), il virus herpes simplex umano ( HSV ), il virus della varicella-zoster ( VZV ) ed il virus del morbillo. In tutti i casi sono stati identificati segni in passato di un’infezione da EBV. E’ emersa una relazione tra l’elevata attività nei confronti di EBNA-1 e di HHV-6 ( significatività borderline per HHV-6 ) e l’aumentato rischio di insorgenza di sclerosi multipla nei campioni sierologici analizzati prospetticamente. E’ stata riscontrata una significativa discrepanza nell’attività contro EBNA-1 e contro VCA nei campioni raccolti meno di 5 anni prima l’insorgenza della sclerosi multipla recidivante-remittente, dove un’alta attività contro EBNA-1 ha aumentato significativamente il rischio di insorgenza di sclerosi multipla mentre un’alta attività contro VCA l’ha ridotto in modo significativo. Non sono emersi elementi a sostegno di un ruolo causale per il virus herpes simplex, per il virus della varicella-zozter e per il virus del morbillo. I risultati di questo studio indicano che gli individui che in seguito svilupperanno sclerosi multipla manifestano un’alterata risposta contro il virus di Epstein-Barr, caratterizzata da un’elevata attività nei confronti dlel’antigene EBNA-1 in assenza di alta attività verso VCA.

 
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view post Posted on 29/10/2007, 16:17

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La disglicemia è considerata una delle cause eziologiche fondamentali in varie malattie connesse all'invecchiamento.

Patologie associate alla Disglicemia.

Artrite reumatoide.
Aterosclerosi.
Dislipidemia.
Uricemia.
Ipertensione.
Sindrome dell'ovaio policistico.
Diabete tipo II.
Malattie cardiocircolatorie.
Tumori.


Segni e sintomi di infezione parassitica.

Dolri addominali e crampi. Anoressia. Malattie autoimmuni. Stanchezza cronica. Stipsi. Depressione delle sIgA. Distensione addominale. Febbre. Intolleranze alimentari. Gastrite. Malattia infiammatoria intestinale. Aumento o diminuzione della permeabilità intestinale. Irregolarità dell'alvo. Sindrome del colon irritabile. Lombalgia. Prurito anale. Arrossamenti e pruriti cutanei. Orticaria. Perdita di peso. Artrite. Sangue nelle feci. Morbo di Crohn. Diarrea. Dissenteria. Flatulenza. Cefalea. Leucopenia. Malassorbimento. Sanguinamento rettale. Vomito.

Conseguenze dell'alterazione cronica della permeabilità intestinale.

Cattiva digestione e malassorbimento cronico dei nutrienti critici per la vita. Passaggio cronico di sostanze tossiche con sovraccarico dei sistemi di detossicazione. Sviluppo di intolleranze alimentari a causa del passaggio di cibo non completamente digerito (proteine ecc...). Passaggio di patogeni intestinali all'interno dell'organismo associato a malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, patologie tiroidee e miastenia gravis. Degradazione della funzione immunitaria intestinale, lasciando l'organismo più suscettibile all'assimilazione di sostanze tossiche.


Patologie associate ad alterata permeabilità intestinale.

Malattie infiammatorie intestinali. Morbo di Crohn. Malattie infiammatorie articolari. Intolleranza alimentari. Morbo celiaco. Artrite reumatoide. Spondilite anchilosante. Sindrome di Reiter. Affezioni dermatologiche croniche. Disordini allergici. Schizofrenia.


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Patologie associate a Ipocloridria (condizione presente in un numero elevato d persone).

Morbo di Addison. Asma. Morbo celiaco. Malattie autoimmuni croniche. Dermatite erpetiforme. Diabete mellito. Eczema. Intolleranze alimentari. Patologie colecistiche. Carcinoma gastrico. Gastrite. Morbo di Grave. Epatite. Lupus eritematosus. Osteoporosi. Anemia perniciosa. Psoriasi. Rosacea. Tireotossicosi. Orticaria. Vitiligine.


Patologie croniche associate alla Sindrome X (Disinsulinismo).

Diabete senile. Cancro mammario. Malattie cardiovascolari. Malattie coronariche. Iperinsulinemia. Iperlipidemia. Ipertensione. Obesità. Sindrome dell'ovaio policistico. Ictus.


Sintomi da riduzione dell'acidità gastrica.

Meteorismo, eruttazioni, pirosi e flatulenza subito o poco dopo i pasti. Senso di pienezza dopo i pasti. Indigestione, diarrea o stispi. Reazioni sistemiche post-prandiali. Nausea dopo assunzione di supplementi. Prurito rettale. Fragilità, sfaldamento ungueale e desquamazione periungueale. Capillari facciali e nasali dilatati (nei non alcolizzati). Acne postadolescenziale. Carenza di Ferro. Infezioni intestinali croniche da parassiti, batteri o lieviti. Cibo non digerito presente nelle feci.


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Condizioni associate ad alterazione dei valori sIgA salivari.

Nefropatia di Berger. Dermatite erpetiforme. Abs secretori antisperma. Glomerulonefrite epatica. Neoplasie IgA. Sindromi virali croniche (EBV; CMV; HIV). Parotite. Gengivite.


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Sintomatologia da Candidosi.

Eruttazione cronica. Crampi. Desiderio smodato per carboidrati (zucchero, pane, pasta ecc...). Dolori muscolari e articolari cronici. Congestione nasale cronica. Infezioni auricolari. Starnuti. Frequenti infezioni urogenitali (cistite ecc...), prurito e perdite. Frequenti cambiamenti di umore. Depressione. Irritabilità. Mancanza di concentrazione. Sindrome premestruale. Sensibilità alimentari. Rushes. Cefalee.


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Sintomi provocati da Intolleranze Alimentari.

Stanchezza cronica. Spossatezza postprandiale. Disturbi vescicali (tenesmo, minzione frequente). Desideri alimentari smodati. Dolori muscolari e articolari. Ritenzione idrica. Edema a caviglie, piedi e mani. Letargia. Eczema. Dermatite. Pallore cutaneo. Eritemi. Eruttazioni postprandiali. Colite. Gonfiori. Meteorismo. Stipsi. Diarrea. Nausea. Vomito. Crampi o dolori addominali. Pienezza gastrica varie ore dopo il pasto. Muco eccessivo in naso e gola. Sinusite. Mal di gola. Tosse cronica. Prurito al palato. Lacrimazione marcata. Sbadigli. Senso di vertigine. Cefalea. Insonnia. Senso di pienezza al capo. Eccessiva sonnolenza. Dolore, ronzio, prurito auricolare. Perdita di udito. Infezioni auricolari ricorrenti. Visione offuscata. prurito e dolore agli occhi. Tachicardia. Extrasistolia. Congestione toracica. Asma. Depressione. Ansietà. Irritabilità. Ottundimento mentale. Confusione. Aggressivtà. Iperattività. Sogni eccessivi. Difficoltà di apprendimento. Svogliatezza sul lavoro. Problemi di linguaggio. Indifferenza. Mancanza di concentrazone.


Piombo.

I segni di tossicità sono: encefalopatia, atassia, iperattività, disturbi del linguaggio, disturbi motori, disturbi dell'apprendimento, aggressività.

Gli organi più colpiti sono reni, fegato e pancreas nonchè cervello e sistema nervoso. Il Piombo è la neurotossina per eccellenza in quanto capace di creare danni nelle cellule del corno anteriore, cervelletto e nervi periferici. Il Piombo altera la biodisponibilità di tutti i principali neurotrasmettitori come dopamina, serotonina, adrenalina, noradrenalina e acido gamma-amminobutirrico (GABA).
Studi recenti conducono a ritenere i livelli elevati di questo metallo come causa della SIDS poichè bloccano la catena respiratoria cellulare.
Livelli elevati deprimono la risposta immunitaria cellulo-mediata e incrementano la produzione di radicali liberi, questo favorisce patologie come cancro e varie malattie cronico-degenerative . Il Piombo interferisce con quasi tutti gli enzimi deputati alla sintesi dell'emoglobina, favorendo lo sviluppo di anemia da Piombo.


Manifestazioni generali.

Vertigini. Artrite reumatoide. Disturbi mestruali. Convulsioni. Sclerosi Multipla. Iperattività. Calo della libido. Epilessia. Disfunzioni epatiche. Nefrite. Diabete. Cancro. Infertilità. Stipsi. Osteoporosi. Osteoartrite. Gotta. Piorrea. Encefalite. Disturbi neuromuscolari. Cecità. carie dentarie. Impotenza. Allucinazioni. Sordità.

Effetti sulla psiche.

Ritardo mentale. Ansietà. Incubi notturni. Psicosi. depressione. Perdita di memoria. Perdita di concentrazione. Cambiamenti di umore. Eccitazione. Schizofrenia.

Effetti endocrini.

Alterazioni nelle gonadotropine. Insufficienza surrenalica. Disfunzioni ipofisarie. Ipotiroidismo.


Mercurio.

Interferisce con numerose attività enzimatiche e di norma provoca danni a reni e fegato. Il metilmercurio è una potente neurotossina i cui sintomi da tossicità sono molti, tra essi ricordiamo: depressione, paura, allucinazioni, perdita di concentrazione, irritabilità, atassia, perdita di memoria e complesso di persecuzione.
In caso ne sia più intossicato il cervelletto il sintomo più diffuso ed evidente è il tremore. Il Mercurio è causa di una sintomatologia esattamente sovrapponibile a quella della Sclerosi Multipla. Anche il Morbo di Alzheimer è strettamente connesso a questo tipo do tossicità, poichè il metallo distrugge i neuroni e inibisce la sitesi proteica, interferendo con gli enzimi di membrana che regolano il passaggio di Sodio e Potassio con conseguente deterioramento della biochimica neuronale.

Manifestazioni generali.

Insonnia. Vertigini. Astenia. Depressione. Nervosismo. Cefalee. Ottundimento mentale. Difficoltà di coordinazione. Tremori. Perdita di memoria. danno renale. Perdita del visus e dell'udito. Dermatiti. Instabilità emotiva. Perdita di appetito.




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Alluminio.

Questa è una sostanza in grado di attivare il cosiddetto cross-linking, provocando un legame tra due punti della stessa molecola, spesso proteica (DNA), a seguito del quale essa diviene sempre più rigida e priva di funzione.
L'Alluminio incrementa la produzione di radicali liberi all'interno del neurone e inibisce una vasta serie di enzimi cerebrali necessari alla produzione di energia cellulare.
La carente produzione energetica provoca fenomeni e sintomi come la perdita di memoria e della capacità di ragionamento associati ad una condizione di affaticamento cronico.
Inibisce il trasporto sinaptico della colina e della dopamina con conseguente disfunzione della neurotrasmissione cerebrale, causando disturbi del pensiero, dell'ideazione, del ragionamento e della memoria a breve termine.
Altera l'attività dell'enzima acetil-colinesterasi, necesssario per la regolazione del livello di acetilcolina. Noradrenalina e dopamina ne vengono alterate a livello della corteccia frontale, dell'ippocampo e del cervelletto.
Gli studi in merito evidenziano come almeno 4 patologie neurodegenerative siano correlate a questo metallo:
Demenza senile o presenile, tipo Alzheimer; Sindrome di Down-Alzheimer; Complesso demenza-Parkinson di Guam; Sclerosi Laterale Amiotrofica di Guam.


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Cadmio.

Metallo necessario in dosi estremamente ridotte, esso è comuqnue molto tossico.
La sua tossicità conduce a problemi cardiocircolatori provocando ipertensione poichè si accumula nei reni dove antagonizza lo Zinco. Il Cadmio è anche neurotossico poichè riduce l'acetilcolina corticale e la serotonina, provocando disturbi comportamentali e perdita di memoria.
Provoca anche anemia sideropenica, enfisema, bronchite cronica, fibrosi polmonare e cancro.


Arsenico.

Contribuisce alla formazione di ROS. Aumenta l'incidenza di neoplasie cutanee, polmonari ed epatiche. Iperpigmentazione di pelle e unghie.

Eccesso.

Anemia megaloblastica anche in presenza di livelli adeguati di vitamina B12 e acido folico. Dermatite. Disturbi sensoriali. Cheratosi. Cefalee. Confusione. Neuropatie periferiche. Dolori muscolari. Covulsioni. Astenia. Nausea. Vomito. Diarrea. Dolori addominali.

E' contenuto anche in Ostriche, Cozze e Gamberi.


Calcio.

La presenza di Calcio intracellulare in eccesso indica che esso non è biodisponibile. In queste condizioni il Calcio si deposita nei tessuti molli (articolazioni, arterie, linfonodi ecc... ) portando a disfunzioni delle surrenali, tiroide e paratiroidi, depresssione, stanchezza, rallentamento metabolico, soppressione delle emozioni, degranulazione delle Mastzellen, invecchiamento cellulare precoce (ne è una delle cause più importanti).
 
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carlam
view post Posted on 6/3/2008, 12:38




direi che è uno scenario piuttosto inquietante,in tutti i sensi nel mio ancora di piu' visto che ho scoperto di aver fatto mononucleosi e toxoplasmosi.sto seguendo una cura omeopatica,sono in cura da un omotossicologo che mi controlla attraverso l'elettroagopuntura.pensi possa essere una terapia valida?te lo chiedo perchè mi sembri estremamente preparato io decisamente meno.
 
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odisseo
view post Posted on 6/3/2008, 22:00




hai scoperto di aver avuto mononucleosi e toxoplasmosi ? come ?

te lo ha detto il medico ?

Odisseo
 
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carlam
view post Posted on 6/3/2008, 22:39




ho fatto le specifiche analisi del sangue certo(stavo bene comunque)il virologo non ha ritenuto necessario da.rmi l'antibiotico l'omeopata invece mi ha spaventato molto di piu' dicendomi che la mono va curata per bene pena ricadute nel senso che è sempre latente.bel dilemma non ti pare per un'ignorante come me
 
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view post Posted on 7/3/2008, 03:27

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L'elettroagopuntura non risulta avere efficacia nei casi di infezione virale, se essa fosse presente, attiva.

Per dare un giudizio sulla cura omeopatica occorre sapere quali prodotti assumi.

L'antibiotico non servirebbe comunque, a meno che non si sospetti una infezione batterica, ma non per i virus.
 
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carlam
view post Posted on 9/3/2008, 16:45




ma pensi che siano efficaci i prodotti omeopatici?a patto che siano quelli giusti?
 
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view post Posted on 9/3/2008, 17:02

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Allora, la mia cultura dice che il corpo è fatto di sostanze, vitamine, minerali, aminoacidi sono quelle che possono risolvere innumeri guai, quando poste in equilibrio, essendo tra l'altro i catalizzatori di tutte le reazioni enzimatiche e organiche in genere.

L'omeopatia, a parte essere una roba estremamente complicata, è spesso inefficace, soprattutto quando si tratta di patologie serie, a volte, quando è utilizzata da un vero esperto, è utile nell'affiancare altre terapie o anche in singolo, calcolando l'effetto placebo il quale può essere sempre presente e attivo.

Quindi allora, ad esempio, io potrei darti un prodotto omeopatico in caso di carenza di estrogeno, tanto per dire, ma se calcolo che può esserci una carenza di Rame e che il Rame necessita per la sintesi e l'utilizzazione dell'estrogeno allora non vedo perchè non usare il Rame e usare invece un omeopatico.

Va bene che si tratta di prodotti di "risonanza", ma non si risolve la carenza di Rame, che resta e provocherà altri guai.

Dunque, nelle patologie vere, serie, gravi, la medicina ortomolecolare e la medicina funzionale si rivelano di gran lunga più efficaci, normalmente, ovviamente se è un esperto ad utilizzarle.

E la paura non deve e non può farla da padrone, qui non si tratta di farne una questione di principio.

Nei casi acuti la medicina ufficiale è insostituibile, nei casi cronici si passerà a interventi diversi, affiancando ciò che è necessario della medicina farmacologica o anche sostituendola quando possibile, ma nei casi acuti il farmaco è pressochè necessario.
 
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