Pensioni & lavoro

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odisseo
view post Posted on 15/10/2010, 08:00




ieri, mi sono interessato dell'argomento, perchè un'amica di mia madre, andando in pensione, si rammaricava del fatto che non avrebbe più potuto fare quello che le piaceva, altrimenti, pensava, ci avrebbe rimesso la pensione in toto o in parte

sorpresa, non è più così (io non lo sapevo)
per conoscenza di prossimi pensionati

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm

comunque, prima di lanciarsi in una nuova carriera lavorativa over 65, è buona norma fare un giro presso l'ufficio paghe della nuova azienda e, consultare un fiscalista per verificare la fattibilità della cosa e, la migliore forma di inquadramento, per pagare meno tasse possibile :)

Odisseo
 
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StarDust1
view post Posted on 16/10/2010, 16:52




Beh, alcune normative cambiano, altre meno. E il limite di età pare davvero ininfluente (insieme a molti altri fattori, validi per qualunque lavoratore "comune") ...

Un deputato, alcuni giorni fa, aveva proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari
dopo solo 5 anni di legislatura, in quanto affermava che tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori, i quali devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.

Da-dan, suspense (sul come è andata a finire . . . ).
Nessuna caratteristica del giallo, con finale spiazzante, per cui ecco, alla brutta e subito:

Presenti 525 (ehm, rilevante indice di presenze)
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498.

Estratto del discorso sulla proposta:

"Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno".

Non ne hanno datto notizia nè radio, nè giornali, nè Tv: ma veh.




 
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StarDust1
view post Posted on 6/8/2011, 12:16




RICERCA:
IN EUROPA INVESTIMENTI SENZA PRECEDENTI





Mentre in USA l’Innovation Corps program (I-Corps) metterà a disposizione 50mila dollari per finanziare le idee dei gruppi di ricerca più promettenti, quasi sette miliardi di euro daranno impulso all'innovazione in Europa attraverso la ricerca. Lo ha annunciato a Bruxelles Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza. Questo pacchetto di finanziamenti, che rientra nel Settimo Programma Quadro europeo (7°PQ), è il più cospicuo mai messo in atto dalla Commissione Europea e supporterà i ricercatori europei nelle grandi sfide sociali che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi anni.
Oltre a creare circa 174 mila nuovi posti di lavoro nel breve periodo, queste sovvenzioni dovrebbero far aumentare il Pil di ben 80 miliardi di Euro.

I finanziamenti alla ricerca sono fra le principali priorità dell'agenda politica dell'Unione Europea, e sono al centro dell'Unione dell'innovazione (IP/10/1288 , MEMO/10/473), supportata nell'ambito della strategia Europa 2020 per rilanciare l'economia europea nel prossimo decennio. Con oltre 53 miliardi di euro per il periodo 2011-2013, il 7°PQ è il più grande finanziamento alla ricerca al mondo.
La competizione a livello europeo per ottenere questi finanziamenti riunirà i migliori ricercatori e innovatori d'Europa per affrontare i problemi maggiori del nostro tempo, come l'energia, la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, i cambiamenti climatici e l'invecchiamento della popolazione”.

Gran parte dei finanziamenti, che partiranno dal 2013, sarà dedicata all'aspetto sociale, soprattutto in relazione all'invecchiamento della popolazione: a queste tematiche verranno destinati infatti circa 220 dei 656 milioni pensati per la ricerca sanitaria e 240 milioni degli oltre 1,3 miliardi relativi alle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict). La restante parte dei finanziamenti Ict riguarderà campi di ricerca di frontiera, come nanotecnologie, fotonica e robotica. Negli altri settori verranno finanziate le ricerche sui cambiamenti climatici (265 milioni di euro) e sulle risorse biologiche sostenibili, per rispondere alla domanda di alimenti più sicuri e più sani (307 milioni di Euro).

I finanziamenti non supporteranno solo i migliori ricercatori con oltre 1,6 miliardi di Euro ed oltre 900 milioni di euro in borse “Marie Curie”, ma anche le piccole e medie imprese: considerate fondamentali per l'innovazione, riceveranno quasi un miliardo di euro, e godranno di speciali norme semplificate e specifici meccanismi di finanziamento.

P.S.
In un periodo come questo che stiamo vivendo :( ,
vien quasi voglia di accennare un timido sorriso al nostro futuro... :)
 
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view post Posted on 6/8/2011, 15:15

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Molto timido, poiché ricerca non significa ad ogni costo miglior vita ma può a volte significare maggiori carichi fiscali e costi per i contribuenti e i consumatori.
 
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odisseo
view post Posted on 7/8/2011, 18:37




ohhh bene, sono passato al settore sanitario nel momento giusto....

lasciamo che la locomotiva si avvii :)

Odisseo
 
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view post Posted on 7/8/2011, 18:54

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:D
 
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StarDust1
view post Posted on 25/8/2011, 18:46




Malati di mente: banchieri, manager e politici.



Gravemente malati e chiusi in un obsoleto schema mentale chiamato: soldi, mancano i soldi, mancano i soldi…



Ma quante bugie dobbiamo ancora ascoltare? Il problema non è far quadrare i conti ma riprendersi la proprietà della moneta che deve essere stampata dalla Repubblica italiana (artt. 1 e 47 Cost.) così si elimina l’inganno del debito pubblico.




Ecco lo “stralcio” di un’inchiesta di Giovanna Boursier, “Lo Stato dei conti”, andata in onda su Report, RAITRE, 11 aprile 2010:
[...] Come si forma il bilancio dello stato?
[Giovanna Boursier]
Quanto entra con le nostre tasse?
[Giovanna Boursier fuori campo]
Lo abbiamo dedotto guardando le tabelle del ministero. I lavoratori dipendenti pagano 121 miliardi di tasse, mentre i lavoratori autonomi e le aziende sparse nel paese pagano 13 miliardi.[...]le entrate complessive del 2009, ce le fornisce l’ISTAT 718 miliardi, il conto generale si chiama Pubblica Amministrazione,[...]
[...]
[Milena Gabanelli in studio]

Abbiamo capito che bisogna tagliare [...] Ma il bilancio bisogna farlo quadrare. E come si fa se le necessità di spesa sono sempre superiori a quel che hai in cassa? Da cui devi togliere ogni anno 70 miliardi di interessi sul debito?

Secondo le stime dell’Associazione Italiane Private Banking, sono 20mila gli italiani con un patrimonio finanziario netto fra i 5 e i 10 milioni di euro e 8 mila quelli con patrimonio finanziario netto superiore a 10 milioni di euro (Corriere Sera, 19 agosto 2011). Il 10% di 7,5 milioni dei 20mila produce 15 miliardi di euro. Il 15% di 10 milioni degli 8mila produce 12 miliardi di euro.

Nella sostanza, tassando leggermente i ricchi si hanno 27 miliardi di euro, e raddoppiando le percentuali avvicinandole all’attuale pressione fiscale che varia dal 36% al 46% a seconda se si tratti di una srl o di una persona fisica, si potrebbe persino raddoppiare la percentuale di prelievo (20% – 30%) e il ricavo sarebbe di 54 miliardi di euro. Lo stile di vita dei ricchi non cambierebbe e lo Stato riuscirebbe a mantenere i servizi. Tutto ciò se il vero problema fosse quello di far quadrare i conti. Ragionevolmente, secondo voi non esiste una persona capace di far quadrare i conti? Smettiamo di credere alle favole e usiamo il buon senso.

Inoltre è moralmente doveroso tassare i capitali “scudati” dal 40% al 50% per ricavare i miliardi per far quadrare i conti. Dopo lo scudo fiscale del 2009 con una tassa di appena il 5%, a metà febbraio 2010, secondo le stime governative, sono rientrati solo 80 miliardi di euro, di cui ben 60 miliardi dalla sola Svizzera.

Con questi semplici provvedimenti lo Stato italiano potrebbe ricavare quei 120-180 miliardi di euro senza tassare i soliti dipendenti pubblici e i cittadini che dichiarano 60 mila euro l’anno. Almeno per un anno le tasse le pagano i ricchi e gli evasori. Una parte di questi soldi deve essere investita in ricerca e innovazione per interventi strutturali socialmente utili (prevenzione primaria, energia, risparmio, tutela del territorio), e soprattutto in controlli fiscali seri ed efficaci che possano far emergere altra “economia nera”, stimata in 300 miliardi (Corriere della Sera, 20 settembre 2008). L’economia sommersa in Italia vale da un minimo di 255 ad un massimo di 275 miliardi di euro ed e’ dovuta per il 37% a lavoro non regolare (Rainews 24, 2 giugno 2011).

Queste semplici considerazioni e i conti della serva dovrebbero indurre a riflessioni etiche che fanno intendere un aspetto banale sull’invenzione della crisi e sulla disputa chiamata riduzione del deficit e cancellazione del debito. Secondo voi perché in gergo si chiama economia del debito? Solo quando la moneta stampata riporterà la scritta Repubblica italiana, non più Banca d’Italia e non più Banca centrale europea, allora sapremo che i soldi tassati (120-180 miliardi di lire italiane) serviranno a coprire le spese poiché saremo liberi dal debito e dagli interessi (usura). Meno euro in circolazione e dai conti correnti e quindi meno debito. Non dimentichiamo l’assurdità di questi malati di mente che tramite i media, a volte dicono: meno sprechi, meno debito, fatevi una domanda banale: dove saltano i fuori i soldi per pagare gli interessi? Dal lavoro? Con quale moneta pagare? L’euro? Bene, ma se la moneta è debito? Come? Non avete capito? Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95. (Fonte: Dipartimento del Tesoro) Ancora non avevate capito che la moneta è debito? Perché la moneta è debito? La questione è di natura giuridica poiché nel Trattato di Lisbona c’è scritto che la moneta è emessa e controllata dalla BCE e non dallo Stato, violando la Costituzione italiana che impone di mantenere il controllo del credito in mano alle Istituzioni che hanno legittimità politica.

Se la soluzione è così semplice, ed è evidente anche a un bambino, significa che il potere non vuole affrontare e risolvere alcun problema di equità e giustizia, perché se così fosse cadrebbe l’enorme muro illusorio inventato nel corso dei decenni, costruito con enormi mattoni di menzogne e manipolazioni diffuse dai media e nelle università per tutelare l’élite e trasformare i cittadini in sudditi. L’élite c’è riuscita.

Abbiamo una via di uscita: condividere con tutti, nella maniera più semplice ed efficace e il più velocemente possibile la radice dell’inganno psicologico del debito e come funziona il sistema illusorio del potere invisibile. Dobbiamo sgretolare la maschera costruita nel corso dei secoli, un teatro chiamato democrazia rappresentativa, facendo credere all’umanità che noi dipendiamo da presidenti, sindaci, leader. Se fossimo consapevoli degli strumenti del potere (menzogne e manipolazioni) potremmo vivere in pace, serenità, armonia con la natura e prosperità.

Durante questa tempesta di disinformazione, l’Italia e soprattutto gli italiani hanno bisogno di vivere in luoghi sani e sicuri. Le cose da fare sono tante: risvegliare le coscienze, costruire biblioteche civiche, educare alla corretta alimentazione (dieta mediterranea), bonificare siti inquinati e arrestare i criminali inquinatori, manutenere i fiumi e le foreste, verificare la sicurezza statica degli edifici, stimolare la nascita di cooperative agricole, puntare all’autosufficiente energetica, sviluppare le energie pulite e ridurre quelle inquinanti, riciclare tutti i rifiuti e vietare di produrne altri, conservare i beni architettonici e archeologici, etc.

Domani sorge il Sole, avverrà per altri millenni, e la totalità delle specie viventi di questo pianeta troverà regolarmente il cibo di cui necessita. La quantità di energia che arriva ogni secondo sulla Terra è uguale al prodotto della costante solare per l’area di un disco che ha raggio eguale a quello della Terra (6370 km = 6,37×106m): 1350W/m2π(6,37×106m)2=170×109MW. La potenza solare intercettata dalla Terra è 170 miliardi di megawatt. Ergo? Non abbiamo bisogno di più energia, noi siamo energia, abbiamo bisogno di usarla meglio con tecnologie che non prevedano la combustione.

C’è una specie che invece di preoccuparsi di come migliorare la propria crescita spirituale e conviviale, si preoccupa inutilmente di comunicazioni terroristiche legate ai comportamenti di numerosi malati di mente presenti nelle borse telematiche. Nel frattempo le più belle ricchezze d’Italia presenti nei medi e piccoli comuni sono messe a rischio da altre minacce politiche che hanno l’obiettivo finale di rubare altra sovranità popolare (servizi pubblici locali).

Dimenticavo,
siete ancora nell’illusione che il salario produce denaro e che questo serva a pagare le tasse e mantenere lo Stato? Sveglia perché con la segretezza e l’informatica il crimine si è evoluto in un dittatura efficiente. State ancora pensando che la ricchezza si produca col lavoro? Sveglia:
tra il dicembre 2007 e il giugno 2010, senza che nessuno sapesse niente, cioè segretamente, la Federal Reserve ha tolto dal brago banche, corporations, governi sotto diverse latitudini e longitudini, dalla Francia alla Scozia, e chissà fin dove è arrivata la sua “beneficenza”, con la non modica cifra di 16 mila miliardi di dollari, cioè sedici trilioni di dollari. Tutto questo ben di Dio sarebbe stato collocato sotto la vocina di bilancio di un “programma onnicomprensivo di prestiti”. Ma nessuno, nemmeno il Congresso americano ne è stato informato. Di quei 16 trilioni non un dollaro è ritornato indietro. Eppure sono stati prestati – pensate o lettori ignari – a tasso zero, cioè gratis et amore dei. Per avere un’idea della cifra, se ancora non avete avuto il capogiro, basti pensare che il prodotto interno lordo annuale degli USA si aggira attorno a 14,2 trilioni e che il debito complessivo degli Stati Uniti viaggia sui 14,5 trilioni.

Avete letto bene. Nel “libero mercato”, i lavoratori precari muoiono per costruire infrastrutture e le SpA ricevono capitali gratuitamente. Una giovane coppia paga un mutuo per avere una casa e le SpA ricevono capitali gratuitamente per fare i comodi propri.
Secondo uno studio congiunto di Censis e Unipol il 60% delle giovani coppie resta a secco alla fine del mese e un 5% finisce con l’indebitarsi. Causa: l’indebolimento economico dei lavoratori più giovani. Non solo: il 42,6% non ha nessun patrimonio immobiliare e vive in case in affitto da privati.

Inoltre, dentro Montecitorio c’è uno sportello del Banco di Napoli, diventato famoso perché il consigliere Marco Milanese ha movimentato, su un conto dell’agenzia di Montecitorio, qualcosa come 1,8 milioni di euro in pochi anni. Non è il solo ad averlo aperto li, visto che gli onorevoli possono approfittare di tassi agevolati per mutui e prestiti. [...] Per un mutuo di 150 mila euro a 5 anni il tasso è appena del 2,99%, uno o due punti sotto quello di mercato. (Fonte Emiliano Fittipaldi, in L’Espresso, 28 luglio 2011)

Poi questi commedianti fanno gli offesi quando sono chiamati camerieri dei banchieri. E non dimentichiamo che dal 1992 al 2001, i Governi: Amato, Ciampi (Governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993), Dini, Prodi, D’Alema hanno venduto beni pubblici alle SpA per il totale di 194.358 miliardi di lire. Accadde tutto col terrorismo del debito pubblico che consigliò di privatizzare col fine nobile di ridurre il deficit; col senno di poi sappiamo con certezza che privatizzare significa rubare a norme di legge e aumentare il peso delle SpA nella vita dei cittadini, oggi la strategia è la stessa col fine di rubare i servizi locali. Noi dobbiamo solo copiare gli islandesi e saremmo liberi.


 
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odisseo
view post Posted on 25/8/2011, 19:20




ancora la pubblicità dei signoraggisti che vorrebbero che lo stato si riappropriasse del diritto di stampare a ruota libera carta moneta ?

ma andassero a weimar
http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Weimar

dai, un pizzico di controinformazione
www.frottolesignoraggio.info/

(che poi, se i signoraggisti fossero coerenti con le loro teorie e si riempissero di azioni bancarie per usufruire dei congrui guadagni da signoraggio e riserva frazionaria......... sai che bastonate avrebbero preso negli ultimi 3 mesi :lol: :lol: )

Odisseo
 
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view post Posted on 26/8/2011, 10:55

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C'è un mucchio di gentaglia che dovrebbe finire in galera, con ergastolo, a pane e acqua e lavori forzati.
 
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