Guarire la Mente

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view post Posted on 25/7/2008, 11:50
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I referenti certi per ogni essere umano sono: le amicizie, i buoni rapporti interpersonali, le relazioni d'amore, il lavoro quindi l'indipendenza economica, l'indipendenza mentale per poter fare le scelte legate ai bisogni personali e non alla volontà altrui (compresa la rete familiare).
In caso, in ogni caso, di problemi gravi, occorre l'assistenza di uno psichiatra (anche analista) che possa aiutare nelle scelte opportune supportando con la dovuta terapia farmacologica, che spesso è fondamentale.



Da qui, si può cominciare a guarire.



Non attendetevi la soluzione dei vostri problemi attraverso un "aiuto dal Cielo" nè tantomeno da strumenti che sono fuori della portata umana. State lontani dalla cosiddetta "parapsicologia", il più possibile, perchè è una delle fonti di guai psichici e psichiatrici di grave rilevanza.

Nessuno interviene dall'alto per cancellare le nostre pene. E' solo in voi che potete e dovete trovare la capacità di reazione e di autonomia per fronteggiare l'esistenza quotidiana.

Edited by oro - 26/7/2008, 12:17
 
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*junya*
view post Posted on 25/7/2008, 17:14




E' un quadro proprio giusto quello che fai Oro...le relazioni...l'indipendenza economica ed emotiva...se le persone avessero questi elementi presenti nelle loro vite i lori disagi, le loro malattie si allontanerebbero e sarebbero più semplici da eradicare...il fatto è che quando abbiamo problemi si parte spesso da un quadro alterato a livello familiare.

Anche se ad un certo punto una persona ha l'età e le possibilità per affrancarsi, per avere la propria autonomia...resta sempre il tuo passato.

ora le persone sono il risultato di un loro passato, dei genitori che le hanno allevato, dell'aria che hanno respirato in casa, dell'affetto o violenza che hanno sperimentato...il percorso è difficile e sempre in salita perchè per tirarsi fuori da tutto ciò non è agile.

Anche molti dei problemi di salute che troviamo a combatere sono il risultato di cattive abitudini acquisite perchè magari i nosti genitori ci hanno tirato su a merendine senza aiutarci a capire l'importanza di alimentarsi nel modo corretto...senza farci fare attività fisica...magari facendoci riempire la bocca di carie dall'età di 10 anni.
A lungo andare tutti questi elementi pesano perchè ci comportano guai nel quotidiano che ci fanno ritardare nei tempi del lavoro, dello studio...della nostra vita in genere...non so se sono andata fuori tema...
 
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view post Posted on 26/7/2008, 11:54
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Qualunque cosa sia presente nel passato, qualsiasi esso sia, deve essere visto come il modo per esperire e per conoscere se stessi, qualsiasi siano state le manifestazioni, gli atti, i fatti, sono appartenuti al passato.

Indipendenza mentale significa anche slegarsi dai giudizi sia propri che altrui e procedere nella propria esperienza, che non è mai da meno di quella altrui.

La barriera del senso di colpa, del complesso di inferiorità, della disistima, della scarsa fiducia in sè, deve essere abbattuta.

Non esiste essere umano che non sia pieno di colpe nel passato, in questa o in vite precedenti, non esiste.


Acquisita una nuova consapevolezza e con miglior coscienza, si può partire dal presente per costruire il futuro.



Se il termine di paragone, se il metro di giudizio, se il discernimento, è affidato alle norme e regole sociali, politiche, religiose, si sta viaggiando su un treno che percorre i binari della morte.


Se il termine di paragone, il metro di giudizio, il discernimento, è inserito nel contesto della conoscenza di sè, dell'esperienza di sè e di ciò che è al di fuori di sè, il treno percorre binari di vita.


La scelta è tra la morte e la vita. Ognuno opera la sua scelta.



Cosa ve ne fate mai di una vita (apparente), di una parvenza di vita, di un relitto di vita, di una non-vita al servizio del mondo?

Meglio piuttosto, allora, non essere mai nati!




Ma l'essere umano è astuto, oh com'è astuto, e vuole per gli altri tutte quelle regole che vorrebbe non valessero per se stesso, così si crea da sè l'inferno in terra, per poi accusare l'altrui operato, per poi addurre continue e meschine giustificazioni, per poi vivere di lamento e di pianto, per poi sempre fare la vittima.

Furbo, l'essere umano!



L'essere umano si crea il suo inferno, la sua malattia, ognuno per se stesso, e vorrebbe fossero gli altri a guarirlo, e si arrabbia e odia se gli altri non gli trovano il rimedio e la cura e la guarigione.

La bolgia egoica in cui l'essere umano si infila, si strozza, si strangola e si impicca, annegga, affoga, ogni giorno della sua vita lo passa a creare il suo inferno, fà tutto da solo, ma non vuole rendersene conto perchè, nella sua arroganza e presunzione, nella sua vanità, nel suo delirio narcisistico, ritiene di aver fatto cose buone e giuste ed accusa il mondo intero di non essere un mondo "buono e onesto".




Uscire, da questo sistema di giudizio e di autogiudizio, uscire anche dall'arroganza di pensarsi vittime, perchè di arroganza si tratta, di mal comprensione, di non conoscenza dei meccanismi della vita, delle leggi di causa e di effetto, uscire da questi binari di morte è d'obbligo, se si vuole guarire, ed è inoltre possibile farlo.




Ribadisco, qualunque sia la condizione di partenza, qualunque sia stato il passato, qualunque sia il presente:


I referenti certi per ogni essere umano sono: le amicizie, i buoni rapporti interpersonali, le relazioni d'amore, il lavoro quindi l'indipendenza economica, l'indipendenza mentale per poter fare le scelte legate ai bisogni personali e non alla volontà altrui (compresa la rete familiare).
In caso, in ogni caso, di problemi gravi, occorre l'assistenza di uno psichiatra (anche analista) che possa aiutare nelle scelte opportune supportando con la dovuta terapia farmacologica, che spesso è fondamentale.

 
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view post Posted on 27/7/2008, 00:01
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Dunque, dicevamo.
Mi è accaduto spesso di trovare persone, qui definiamole pazienti, in effetti, con disturbi marcati, di ansia, di depressione, di panico e simili, nevrosi, piene di tanti convincimenti errati, quello più tipico corrisponde al dire: "Devo farcela da solo", oppure ancora: "Dallo psichiatra? Ma non sono pazzo, ho solo ansia, depressione, ecc..., ho solo pene d'amore ecc... .
La psiche senza chimica non esiste, nel disturbo della psiche, della personalità, della coscienza, la chimica è sempre alterata. Un intervento farmacologico mirato, ben attuato, è in grado di bloccare anche in tempi molto brevi le manifestazioni fisiche più gravi e le condizioni psichiche più pesanti, restituendo al paziente la capacità di gestire la sua vita in modo decente, di svolgere una attività lavorativa, di riprendere i suoi interessi e così consentire di riprendere anche i rapporti di amicizia, di affetto, di sentimento. Tutto ciò porterà gradualmente alla risoluzione del problema e nel tempo si potrà sospendere la terapia con i farmaci, magari proseguendo con quella psicologica oppure iniziandola.

La terapia psicofarmacologica può essere supportata, con benefici sicuri, da una nutrizionale e integrativa che potrà proseguire a tempo indeterminato.



Molte volte ho visto pazienti rifiutare il supporto farmacologico e affidarsi esclusivamente all'analista, allo psicologico. Quasi sempre questo tipo di terapia, per dare risultati ottimali, è a lungo o lunghisimo termine e, cosa non da sottovalutare, risulta efficace solo finchè al paziente non accade qualcosa di grave, ad esempio un lutto, una delusione d'amore, la perdita del lavoro. Questi eventi comportano praticamente sempre un ripiombare a capofitto nel disturbo preesistente.



E' pur vero che attualmente esistono le cosiddette "terapie a breve termine" che sembrano più "evolute", come tecnica, di quelle classiche.

In realtà esse sono efficaci solo nei disturbi lievi o transitori e a volte neppure in questi.
 
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*junya*
view post Posted on 27/7/2008, 10:54





Leggo con attenzione e mi chiedo - a meno che le condizioni del paziente non siano così compromesse da richiedere che qualcuno prenda in mano la situazione per lui - qual è la molla che ad un certo punto dà la determinazione all'individuo a riprendere in mano la propria vita.
 
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view post Posted on 27/7/2008, 11:51
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La molla deve essere la malattia stessa, il disagio, il desiderio di risolverlo. Molto umana la cosa, il desiderare di riavere buona salute. Non mi pare nulla di complicato. Questa è la molla.

Se non è presente il desiderio di risolvere la cosa, il disagio, la malattia, allora le condizioni sono gravi, ma non compete mai ad altri di prendere in mano la situazione, a meno che non si sia in condizioni tali da richiedere un TSO.
Di questo il familiare o chi per lui deve parlare col medico.
 
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view post Posted on 30/7/2008, 12:52
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Ora, specificato quanto sopra, e ribaditolo, si può pensare a come intervenire contemporaneamente alla medicina ufficiale, quindi attraverso un approccio integrato, con alcuni "rimedi" che possono andare dalla dietoterapia al supporto di funzioni importanti come, ad esempio, quelle relative alla capacità di detossificazione dell'organismo, a partire dal fegato, questo perchè in un organismo che non disintossica con efficacia a livello chimico anche la psiche può venire coinvolta, particolarmente potendo trovarsi in condizioni di alterazione della barriera ematoencefalica, condizioni spesso dipendenti o interdipendenti o comunque collegate ad una alterazione della permabilità intestinale.
Ciò fà si che molti antigeni, sostanze allergizzanti, pro-infiammatorie, microrganismi patogeni, possano transitare dall'intestino al sangue e finire nel cervello.

Qui si potrà valutare l'ipotesi di Leaky Gut Syndrome (alterazione della immunità intestinale), di Criptopirroluria, di Candidosi sistemica, di tossinfenzione da virus e/o batteri, particolarmente di Resistenza Leptinica e Insulinica, dismetabolismo glucidico, con crisi ipoglicemiche e/o iperglicemiche a livello neuronale (che possono comportare ansia, attacchi di panico, mancanza di memoria, sindrome presenile ecc...).

Sarà quindi necessario procedere con opportuni esami di laboratorio.




Un disturbo psichico importante vede coinvolti numerosi fattori, da quelli psicologici a quelli chimici, nessuno di essi deve essere trascurato se si vuole raggiungere una guarigione stabile.
 
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view post Posted on 31/7/2008, 12:11
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Riporto anche qui, da altra discussione:


Dunque.

Patologie mentali dilaganti. Mai come ora. Narcisismo, ansia, paura, panico, depressione, dismorfofobia, alterazione degli schemi della coscienza, sindromi da persecuzione, deliri allucinatori.

Nella rete di queste malattie sono presi, ho notato, soprattutto coloro i quali se ne dicono invece "liberi", tra cui i vari teorici del complotto, dei mondi "invisibili" da cui demoni e Tulpa cercano di impadronirsi dell'anima e succhiano energie all'essere umano, quelli che seguono le più disparate teorie del filone New Age, da David Ike ai tanti "canali".

Sono migliaia se non milioni queste persone, sofferenti di malattie mentali che, ovviamente, non riescono a percepire e riconoscere.


Oltre a ciò ed oltre a questi, è chiaro che la stessa smodata ricerca di un benessere e di una bellezza che non sono doti naturali dell'essere umano è indice di malattia mentale più o meno grave.

Il vivere nella mondanità, nella superficialità, l'inseguire i miti del consumismo, costituisce una malattia mentale.



A vari livelli, con differenti e diverse manifestazioni, è possibile affermare scientificamente che le patologie mentali superano abbondantemente qualsiasi altra forma di malattia.



Questa è la situazione attuale.
 
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odisseo
view post Posted on 1/8/2008, 05:09




e si fanno pure del male da soli

Odisseo
 
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view post Posted on 1/8/2008, 06:42
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E' certamente spesso presente una sorta di "spinta o stimolo" di tipo masochistico che potrebbe anche essere definita come una forma di malattia autoimmune del complesso psichico. Un meccanismo morboso che pare quasi "impossessarsi" della mente e, per capirci, pare come un verme dotato di volontà propria che intende rodere e corrodere. Tant'è che queste persone non riescono più a distinguere il vero dal falso neppure quando questi sono palesi e lampanti e nonostante a volte sia presente il disagio di questa situazione, nonostante tutti i campanelli d'allarme suonino, non riescono a uscirne, a capire, a realizzare.

E' una condizione più simile a vera e propria follia che ad una semplice malattia depressiva o ansiosa, sicuramente non si è più a livelli di nevrosi ma di psicosi.
 
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view post Posted on 1/8/2008, 12:20
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Dunque, per quanto la condizione possa venir mascherata e nascosta a se stessi, per l'impossibilità di realizzazione e di presa di coscienza, per necessità o desiderio di evasione da sé, la malattia di questo tipo si configura come una sorta di "intolleranza a se stessi", una "reazione allergica" a se stessi, è tendenzialmente autolesiva o autodistruttiva, potendo quindi contenere una causa autoimmune.
 
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view post Posted on 1/8/2008, 13:28
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In alcuni soggetti sono in essere componenti, che definirei "instabili", di frustrazione, rabbia, ira, odio, anche profondi, forti, pesantemente influenti.
Queste componenti psichiche vedono manifestazioni sensoriali, particolarmente percettive, riferibili ad una mancata accettazione di sè in quanto corpo poichè vissuto esso come troppo limitato per lo svolgimento delle aspettative di una mente che vorebbe volare, possedere, scoprire, avere, "creare", una mente che si sente superiore al corpo limitato, una mente che pare "immortale" rispetto al corpo in cui è inserita. Il corpo, che spesso già di se stesso è pieno di difetti, viene qui vissuto come un ostacolo, una catena, una gabbia, una prigione. La mente pare ribellarsi al corpo e volerlo "rigettare".
Certamente, quando il corpo non piace neppure esteticamente, quando esso tende a dare segni di "invecchiamento", il dramma diviene ancora più forte.


Esistono poi tutte le componenti traumatiche infantili, lo sviluppo "psicosessuale" non completato, non vissuto armoniosamente, non elaborato, non metabolizzato, perciò non inserito adeguatamente nel contesto psichico.
Esiste l'insoddisfazione verso le condizioni personali attuali, di lavoro, economiche, di sentimento, di sessualità, di gratificazione.
Esistono i sensi di colpa, per quanto "rimossi o mascherati", esiste la paura che a volte diviene folle.

Quindi, la fuga da sé e dal mondo che non ci piace, che non ci gratifica, che non ci concede ciò che possiamo ritenere nostro diritto avere.

Si tratta di menti spesso complesse, sovraccariche, che vanno praticamente in cortocircuito e fondono.


Quando poi, alcuni casi sono palesi, in queste menti si instaura l'idea di avere o possedere un "canale", di essere il portatore di un "messaggio" di tipo salvifico e comunque soprannaturale, di natura superiore, la devastazione è totale.



E invece di liberarsi da pesi e zavorre, cosa fondamentale per mantenre una psiche sana, queste persone, migliaia, milioni, la riempiono di ciarpame, di terrorismi psicologici oppure di esaltazioni.


Con il passare del tempo e con l'originarsi di nuove "culture, di nuove "conoscenze", di nuovi fenomeni culturali e conoscitivi, la mente si è saturata di stress, la psiche si è gravemente indebolita, la malattia è inevitabile.

Ora, a tutto ciò, l'allontanamento dell'essere umano dall'essere umano, è una delle cause importanti di queste malattie.

Internet con le sue "informazioni", servizi televisivi tipo Sky, cellulari, webcam, microfoni, programmi come Skype, programmi di chat. Tutto può rendersi utile e funzionale ma nell'eccesso e soprattutto nell'eccesso di scarsa qualità, nell'inutile e nel superfluo, si trovano altre cause importanti di queste malattie.



Si tratta, per dirla in termini semplici, di fonti di inquinamento, sia esso tossinico, da ambiente, sia da elettromagnetismi, sia acustico, sia "nozionistico", è inquinamento a cui la psiche viene continuamente sottoposta fino a che non sarà più in grado di disintosiccarsi e perverrà alla malattia.
 
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*junya*
view post Posted on 2/8/2008, 11:01




CITAZIONE (oro @ 1/8/2008, 14:28)
Si tratta, per dirla in termini semplici, di fonti di inquinamento, sia esso tossinico, da ambiente, sia da elettromagnetismi, sia acustico, sia "nozionistico", è inquinamento a cui la psiche viene continuamente sottoposta fino a che non sarà più in grado di disintosiccarsi e perverrà alla malattia.

ecco Oro avevo proprio in mente in questi giorni questo ultimo tipo di inquinamento di cui parti...quello "nozionistico"...cosa intendi in particolare, si può approfondire il concetto? :)
 
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view post Posted on 2/8/2008, 17:31
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Nozionistico.

La saturazione della mente con nozioni, particolarmente quando queste siano "inquinate" in partenza, cioè fonte di timori, di paura, di ansia, di stress, così come le letture simili, così come la visione ad esempio di scene di guerra, di morte, sono fattori stressanti che in un contesto di patologia aggravano e in un contesto di apparente sanità mentale predispongono un terreno fertile a malattie psichiche.

Così come la pratica di tecniche che "spersonalizzano", ad esempio un certo Yoga quando non seguiti con cura e attenzione da un esperto, ma ancor peggio e devastanti le pratiche parapsicologiche, i tentativi di "distacco dal corpo" (OBE), le "sedute spritiche", le forme di cosiddetta "magia" specialmente quella "ritualistica" e cose del genere sono fonte di malattia psichica.


L'eccesso "nozionistico" anche quando esso rientri nel contesto del "conosciuto e tranquillo" è comunque fattore di stress, non di malattia ma di stress certamente.
 
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*junya*
view post Posted on 2/8/2008, 21:18






Ecco hai perfettamente ragione...l'effetto di questo eccesso di nozioni è negativo e nel mio caso l'ho praticamente annullato non ascoltando più le notizie da anni enon avendo la tv.

Purtroppo alle volte è per lavoro che devo leggerli...c'è proprio un senso disagio e paura a leggere quelle cose.

Nel caso mio per eccesso nozionistico che sento disturbarmi c'è anche un altro aspetto ossia...nello studio...cercare di immettere tante nozioni fa cmq. male...forzare la mente ad apprendere...

ALtro aspetto che per me ha una ricaduta in termini di stress ossia...il leggere tante cose soprattutto in internet...cose che mi interessano per carità ma alle volte sento confusione mentale...
Anche questo può essere considerato un aspetto di ingorgo nozionistico?
 
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136 replies since 25/7/2008, 11:50   3361 views
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