| Il Vermox è un farmaco, appunto, antinematodi.
La gente non si accorge di essere piena di vermi vari, di questi tempi, e di non essere immune dai loro effetti patogeni. In particolare il sistema nervoso centrale ne risente, in questo periodo.
Elminti Gli elminti sono da ritenersi sempre patogeni, anche se possono causare infestazioni asintomatiche, o apparentemente tali.
I più importanti vermi di interesse umano sono:
Ascaris lumbricoides, Trichuris trichiura, Ancylostoma duodenale, Necator americanus, Enterobius vermicularis, Strongyloides stercoralis, Capillaria spp. (C. hepatica e C. philippinensis), Trichostrongylus spp., Schistosoma spp. (S. mansoni, S. japonicum, S. intercalatum, S. mekongi, S. haematobium), Clonorchis sinensis, Opistorchis spp., Paragonimus westermani, Fasciola hepatica, Metagonimus spp, Heterophyes spp., Taenia spp. (T. saginata e T. solium) Hymenolepis nana, Hymenolepis diminuta, Diphyllobothrium latum. Queste infestazioni da elminti vanno trattate con antielmintici specifici.
Quando fare una indagine
I campioni fecali per la ricerca di parassiti sono utili nelle seguenti circostanze: > disturbi intestinali aspecifici; > diarrea infettiva (acuta, protratta, "diarrea del viaggiatore"); > ipereosinofilia (in caso anche con prurito, e talora con lesioni cutanee da grattamento); > anemia (ma solo per provenienti da zone endemiche, soprattutto Africa); > bambini asintomatici con uno dei seguenti elementi "di rischio": – adottati, provenienti o rientranti da Paesi endemici per parassiti; – a contatto stretto con soggetti dimostratisi parassitati (scuole, famiglie); – in situazioni epidemiche (scuole, collettività chiuse, campeggi); – che riferiscono elementi "strani" emessi con le feci. Nei pazienti immunocompromessi sintomatici, a parte alcuni protozoi peculiari di tale stato immunitario, le infezioni parassitarie possono essere più frequenti e, nel caso, più gravi. Mentre le parassitosi autoctone sono molto limitate e rare, le parassitosi di importazione sono sicuramente meno infrequenti. In Italia sono segnalati essere tuttora presenti: G. intestinalis, D. fragilis, tra i protozoi (mentre C. parvum sembra essere rarissimo), E. vermicularis (ma dello scotch-test, vedi oltre), Taenia spp. (T. saginata, di fatto), e, assai di rado segnalati, A. lumbricoides e T. trichiura, tra i vermi. La maggior parte dei parassiti importati proviene da Paesi dell'Africa soprattutto sub-sahariana, Continente indiano ed Estremo Oriente, Centro e Sud-America, Est-Europa.
Quali indagini fare
Le indagini diagnostiche principali per le parassitosi dell'apparato gastro-intestinali sono: > l'esame coproparassitologico standard: per più o meno tutti i parassiti; > lo scotch-test (per E. vermicularis); > la ricerca mirata di S. stercoralis. Per altre indagini, più specifiche si rimanda a testi più esaustivi.
Esame coproparassitologico standard
Può rilevare sia cisti che trofozoiti di protozoi, uova o larve di elminti. Prevede la ricerca microscopica dei parassiti direttamente nel sedimento fecale e nel sedimento fecale dopo un opportuno trattamento di concentrazione. Prevede anche l'osservazione microscopica di strisci fecali specificamente colorati (in prima istanza la colorazione di Giemsa). La non esecuzione di strisci colorati non permette di evidenziare alcuni protozoi quali ad esempio D. fragilis. Questo protozoo è spesso sottostimato, ma, al pari di G. intestinalis, può essere responsabile di patologie intestinali anche nel bambino. Inoltre questo esame ha una scarsissima sensibilità nei confronti di E. vermicularis e S. stercoralis.
Scotch-test Serve per la ricerca di uova di E. vermicularis (Ossiuri) nelle pliche perianali.
Ricerca mirata di S. stercoralis Va effettuata in situazioni specifiche di "rischio" per una strongiloidiasi; in pediatria, in bambini che abbiano avuto ripetuti contatti, di solito camminando in genere a piedi scalzi, in terreni caldo-umidi (a rischio sono i bambini adottati da Paesi in via di sviluppo), e presentino un aumento della eosinofilia non altrimenti giustificabile.
Come raccogliere i campioni
In tutte le situazioni in cui si sospetta o si vuole escludere una parassitosi intestinale, è necessario raccogliere e analizzare 3 campioni, meglio se a giorni alterni, o, comunque, nell'arco di 7-10 giorni. Soltanto nelle enteriti è solitamente sufficiente un solo campione. Per contro, nel sospetto specifico di una giardiasi o di una enterobiasi è utile analizzare altri 3 campioni, se i primi erano negativi. Talora è possibile osservare vermi interi o parte di essi, sia nei campioni fecali sia spontaneamente eliminati. Può così capitare di reperire vermi adulti di E. vermicularis o di A. lumbricoides, così come proglottidi di Taenia spp. È opportuno fare pervenire sempre tali strutture, osservate dai soggetti stessi, o da un familiare, o dal medico curante, al laboratorio per una identificazione corretta.
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